Malattie e parassiti viaggiano sui container marittimi e minacciano l’agricoltura. Mosche della frutta, coleotteri, funghi e loro simili riducono i raccolti globali dal 20 al 40 per cento
Malattie e parassiti viaggiano sui container marittimi e minacciano l’agricoltura. Mosche della frutta, coleotteri, funghi e loro simili riducono i raccolti globali dal 20 al 40 per cento
Beniamino Bonardi 30 Settembre 2016Ogni anno nel mondo vengono effettuati circa 527 milioni di trasporti via mare su container (solo la Cina gestisce oltre 133 milioni di container marittimi l’anno). Non solamente il carico, ma l’involucro stesso dei container può fungere da vettore per la diffusione di specie esotiche capaci di provocare veri e propri disastri ecologici e agricoli. Secondo Craig Fedchock, coordinatore del Segretariato della Convenzione Internazionale per la Protezione Fitosanitaria (IPPC), cha ha la sua sede presso la Fao, “le perdite dei raccolti e i costi per il controllo provocati dai parassiti esotici impongono una tassa considerevole sulla produzione di cibo, fibre e foraggio. Nel complesso, mosche della frutta, coleotteri, funghi e loro simili riducono i raccolti globali dal 20 al 40 per cento”.
Un’analisi effettuata su 116.701 container marittimi sbarcati in Nuova Zelanda negli ultimi cinque anni, ha rilevato che uno su dieci era due volte più contaminato all’esterno che all’interno. Tra gli infestanti nocivi figuravano la falena, la lumaca gigante africana, le formiche argentine e la cimice marmorata asiatica. Si tratta di infestanti che possono rappresentare una minaccia alle coltivazioni, alle foreste e agli habitat urbani. I residui del suolo possono a loro volta contenere semi di piante invasive, nematodi e piante patogene.
È quanto denuncia la Fao, sollecitando un codice-guida dell’industria, di carattere non normativo, per il trasporto delle merci. Un esempio positivo è rappresentato dalla Nuova Zelanda, che ha attivato un sistema di controllo della sicurezza biologica e dell’igiene dei container, nel tentativo di tenere le specie invasive lontane. Il metodo si basa sulla collaborazione dell’industria marittima e sui controlli nei porti d’approdo del Pacifico, e offre un incentivo economico di minori controlli per le imbarcazioni che rispettano alcuni standard. I tassi di contaminazione dei container che prima del nuovo sistema erano superiori al 50%, adesso sono diminuiti del 90%.
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vorrei ben sperare che questi problemi vengano celermente sottoposti all’attenzione degli organismi internazionali, affinché siano prodotti dei protocolli obbligatori da far osservare al commercio marittimo globale.