Che cosa si intende per acidità di un olio? Come si degusta un extra vergine? Quanto tempo si può conservare una bottiglia? Sono tanti i dubbi e le curiosità dei consumatori sull’olio d’oliva e presto a rispondere potrebbe essere… l’olio stesso. O meglio, la bottiglia, grazie a Olivia, un software in grado di riconoscere il linguaggio e di rispondere “a tono”.
Il funzionamento è analogo a quello di un QR code. Basta inquadrare con la fotocamera di uno smartphone o di un tablet il simbolo a quadretti collocato sulla fascetta abbinata al collo della bottiglia per attivare il sistema e cominciare a dialogare.
La tecnologia è stata messa a punto da Intoote, startup innovativa di Trieste specializzata appunto in “agenti dialoganti”, in collaborazione con l’Associazione italiana donne dell’olio. «Il nostro obiettivo è fare cultura sull’olio extra vergine d’oliva» chiarisce la presidentessa dell’Associazione, Gabriella Stansfield.
«Perché c’è un dato di fatto: l’olio extra vergine è uno dei simboli del made in Italy e proprio per questo è ampiamente usato per promuovere una certa idea di italianità. Allo stesso tempo, però, è un prodotto poco conosciuto.
Passa spesso il concetto che gli oli extra vergini siano tutti uguali, ma non è così: ci sono profonde differenze, che dipendono dalla varietà di olive utilizzate, dallo stato di maturazione al momento della raccolta, dal territorio di coltivazione. Insomma, quando abbiamo conosciuto il lavoro di Intoote, ci è sembrato che un avatar dialogante potesse essere un ottimo strumento per promuovere l’informazione e così abbiamo deciso di unire le nostre forze».
Il risultato è Olivia, una simpatica oliva capace di rispondere a domande sull’olio formulate a voce. A questo link si può avere un assaggio delle sue abilità, anche se è chiaro che lo strumento è ancora in fase di sviluppo.
«Abbiamo un prototipo e alcuni membri dell’associazione lo stanno testando sui loro prodotti» spiega Stansfield. «Prima di renderlo liberamente disponibile come app, però, stiamo cercando di ampliare le sue conoscenze e di ottimizzare alcuni aspetti tecnici, per rendere la comunicazione più veloce e immediata».
Ma quando sarà pronta, che cosa si potrà chiedere a Olivia? «Di tutto: sarà come un’enciclopedia aggiornata, con informazioni “certificate” perché ottenute da materiali messi a punto proprio dalle volontarie dell’associazione, tra le quali si trovano varie figure professionali legate al mondo dell’olio. Non solo coltivatrici, ma agronome, chimiche, esperte di comunicazione e così via».
Oltre alle curiosità si potranno chiedere informazioni sui singoli prodotti ottenendo risposte su caratteristiche organolettiche, varietà, usi in cucina. «C’è un altro elemento interessante da evidenziare – conclude Stansfield – il sistema permette di registrare le domande e questo aiuterà i produttori a capire quali siano le esigenze e le richieste dei consumatori. Certo, bisognerà vedere come il mercato accoglierà la novità, ma secondo noi questa tecnologia potrebbe rivelarsi utile anche per promuovere altri prodotti del made in Italy».
Valentina Murelli
© Riproduzione riservata
Foto: Thinkstockphotos.com, Simone Maviglia
giornalista scientifica
interessante, quello che mi fa piacere è che si sono tante donne coinvolte.
Il mondo IT non si ferma mai!