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Per confrontare oli di oliva differenti è importante guardare alle caratteristiche organolettiche

Per confrontare due  tipi di olio di oliva extra vergine il consumatore deve considerare le caratteristiche organolettiche, la provenienza della miscela e il prezzo, mentre è poco interessante soffermarsi sulle tabelle nutrizionali e sulla composizione, che in genere propongono valori molto simili a prescindere dalla materia prima.

 

Il Fatto Alimentare ha messo a confronto l’olio extra vergine di oliva Farchioni in bottiglia da 1 litro con l’olio Simply confezionato sempre dalla Farchioni Olii nel medesimo stabilimento di Gualdo Cattaneo. Farchioni Olii è la seconda azienda olearia italiana, ha in portafoglio diverse marche famose di oli di oliva e il 20% della sua produzione è indirizzata alle marche commerciali. I due prodotti acquistati in un Simply Market di Milano presentano una differenza di prezzo significativa: 4,37 €/l per Simply rispetto a 6,19 €/l di Farchioni. Come spiegare questo divario? L’azienda dice che non si tratta dello stesso olio, sia per quanto riguarda la provenienza sia per l’aspetto organolettico.

 

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La provenienza degli oli che compongono la miscela è importante per determinare la qualità

Facciamo un passo indietro e ricordiamo che dal 1° luglio 2009 per l’olio di oliva extra vergine è obbligatorio inserire in etichetta l’origine della materia prima della miscela, distinguendo però  tra paesi comunitari e non comunitari, secondo le modalità prescritte dal Regolamento (CE) n.182/2009. Nel caso dell’extra vergine Farchioni da 1 litro sul retro dell’etichetta è riportata la dicitura “miscela di oli di oliva originari dell’Unione Europea”, viceversa per l’olio Simply la miscela è costituita da oli di oliva provenienti da paesi UE e extra UE. Questa differenza si riflette sulle caratteristiche organolettiche, si presume più pregiate per l’olio di marca, e può giustificare la differenza di prezzo.

 

È chiaro che la differenza è collegata alla qualità della materia prima, e che la zona di produzione determina la tipologia del prodotto. La stessa azienda umbra d’altra parte, esattamente come Simply, propone diverse linee di prodotto. Oltre  agli oli extra vergini standard che abbiamo confrontato l’assortimento di Farchioni comprende per esempio la linea Il Casolare (un olio non filtrato), la linea Monocultivar che propone selezione specifiche di olive, la linea DOP e quella di olio 100% italiano ecc..  Nel caso del marchio Simply sullo scaffale troviamo  il Bio, proveniente  da olio  dell’Unione Europea) il 100% italiano, oltre ai DOP e IGP nazionali della linea Sapori delle Regioni. Tutti con caratteristiche organolettiche e posizionamenti diversi per quanto riguarda il prezzo.

 

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L’olio del brand costa quasi sempre di più rispetto alla private label, anche a parità di materie prime

In linea generale, come accade per altre categorie merceologiche, la private label ha solitamente un prezzo più conveniente. Se prendiamo in esame l’olio extravergine 100% italiano Simply con lo stesso prodotto a marchio Farchioni, i due oli hanno un posizionamento di prezzo diverso ( 5,46 €/l il primo rispetto a 7,59 €/l di Farchioni), nonostante abbiano le medesime caratteristiche per quanto riguarda la materia prima.

 

 

 

Claudio Troiani

 

Olio

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Foto: Thinkstockphotos.it

 

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Andrea Rossi
Andrea Rossi
20 Aprile 2014 19:13

si certo buona qualità ma è impossibile scendere sotto i 10 euro al litro per avere un buon prodotto
intendo un prodotto di eccellenza