La Tavola rotonda sull’olio di palma sostenibile (Roundtable on Sustainable Palm Oil – RSPO), che certifica l’olio prodotto in modo sostenibile, ha revocato la sospensione della certificazione all’IOI Group, un grande gruppo industriale della Malesia fondatori della stessa RSPO. La sospensione era stata decisa lo scorso 25 marzo, perché IOI Group era stato riconosciuto colpevole di aver violato le leggi sulla concessione di terre da destinare a piantagioni di palme e sui permessi ambientali, in relazione alle coltivazioni situate nel Ketapang, sull’isola del Borneo, in Indonesia. Contro il provvedimento di sospensione IOI Group aveva fatto ricorso al tribunale di Zurigo, ritirando successivamente l’azione giudiziaria. In seguito alla sospensione diversi multinazionali del settore alimentare – Unilever, Kellogg, Mars, Nestlé e Cargill – avevano deciso di interrompere i rapporti di fornitura di olio di palma con la società.
Il 5 agosto, la RSPO ha deciso di riammettere il gruppo malese alla certificazione, ritenendo soddisfacente il piano d’azione della società che dovrà comunque presentare relazioni trimestrali da sottoporre a verifica.
Nonostante la decisione della RSPO, Unilever ha dichiarato che non intende riammettere IOI Group tra i suoi fornitori, sino a che non potrà verificare i progressi e constatar l’attuazione concreta di ciò che viene dichiarato nel piano d’azione. Ora si attendono i pronunciamenti delle altre multinazionali che avevano deciso di interrompere le forniture.
La decisione della RSPO è stata definita “scioccante” da Greenpeace, perché lascia quasi intendere alle compagnie che producono olio di palma che è possibile continuare a distruggere le foreste in nome del profitto.
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L’olio di palma fa male…
è presente anche nei prodotti per neonati (futuri malati)…
acidità…
gonfiore delle ghiandole…
gonfiore del fegato…
ci sarà pure un motivo se l’organismo umano reagisce così…
Boicottatelo