Il ministero della Salute ha pubblicato i risultati, relativi al 2016, del Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati negli alimenti. Le verifiche sono state effettuate da tutte le regioni e sono stati analizzati 682 campioni, rispetto al minimo stabilito di 628. Di questi 579 riguardano il circuito convenzionale e 103 quello biologico. Poi ci sono 123 rilievi di prodotti importati prelevati dagli uffici di frontiera del ministero.
Il 38% delle analisi ha interessato granelle, creme e farine di mais, di riso e miste; il 15,4% (105 campioni) prodotti della pasticceria, panetteria e biscotteria; il 14,7% (100) latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale; il 9% (62) pasta e noodles; il 4% (27) snack, dessert e altri alimenti. Ci sono poi gli alimenti per lattanti e bambini, legumi e semi oleaginosi, preparazioni gastronomiche e integratori alimentari, con percentuali intorno e al disotto del 3,5%. La percentuale di positivi è stata del 3%, con una sola non conformità per mancata etichettatura. Sui 123 alimenti prelevati all’importazione non sono state rilevate non conformità e un solo prodotto è risultato positivo per la presenza di colza geneticamente modificata.
Nel circuito convenzionale, i cibi positivi sono stati 14 su 579, pari al 2%. Le positività riguardano nella quasi totalità soia geneticamente modificata. In particolare, sono risultati positivi 4 integratori alimentari su 12 (33%), 2 preparazioni gastronomiche su 18 (11%), uno tra legumi e semi oleaginosi su 14 (7%), per latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale 4 su 68 (6%), uno tra snack, dessert e altri alimenti su 25 (4%), e infine per granelle, creme e farine di mais, di riso e miste, 2 su 230 (1%).
Nel circuito biologico, i positivi sono stati 4 su 103, pari al 4%. In particolare, sono risultati positivi 3 campioni su 32 (9%) di latte vegetale e prodotti a base di latte vegetale, e una preparazione gastronomica su cinque (20%). Le positività riguardano soia geneticamente modificata.
Tutte le positività sono sempre inferiori alla soglia di tolleranza dello 0,9% e per la maggior parte degli alimenti hanno mostrato percentuali di OGM autorizzati molto basse e al di sotto del limite di quantificazione. Solo un campione di granelle, creme e farine di mais, di riso e miste è risultato avere 8 positività con presenza di mais autorizzati al di sopra della soglia dello 0,9% ma non essere regolamentare perché non etichettato.
Il rapporto dà una valutazione positiva dei risultati, che confermano “sempre di più sia la consapevolezza crescente degli operatori del settore che pongono particolare attenzione lungo tutta la filiera alimentare, dall’approvvigionamento delle materie prime alla commercializzazione del prodotto finito, sia l’efficacia dei controlli ufficiali messi in atto”.
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