“Un supplemento di 5 euro sarà applicato a tutti i pasti non finiti”. È la scritta che da qualche giorno capeggia sopra il buffet del ristorante giapponese Fujiyamun, a Louviers, nella Francia nord occidentale.

Stiamo parlando di uno dei tanti locali che adotta la tipologia del buffet aperto a prezzo fisso, il cosiddetto “All you can eat”. Una formula che permette ai clienti di servirsi quante volte desiderano pagando una cifra prefissata.

 

Il problema è sorto quando il giovane gestore, Feng Xiang, stanco di buttare via piatti mezzi pieni, ha deciso di “multare” chi, per troppa ingordigia, riempie il piatto senza finirlo.  

«Ci sono persone che mettono nei piatti un sacco di cibo – spiega il proprietario – ne mangiano la metà e noi dobbiamo buttare via il resto. È davvero uno spreco. Adesso le regole sono cambiate. I clienti possono sempre prendere quello che vogliono a volontà, ma niente avanzi. È un peccato, un insulto alla miseria. Noi vogliamo solo invitare le persone a prestare più attenzione».

 

Se per la cittadina francese la multa al ristorante è una novità ripresa addirittura dal quotidiano Le parisien, in Italia da alcuni anni molti locali hanno adottato questa misura anti-spreco.

 

La multa è in vigore nei ristoranti che offrono un buffet self-service libero, dove è possibile scegliere il cibo senza limiti e pagare un prezzo fisso. Si tratta soprattutto di luoghi dove si servono piatti di cucina etnica: giapponese, cinese, magrebina. A Milano, per esempio, il Mongolian Grill, offre un ricco buffet orientale a 10, 12 o 18 euro a pasto, a patto di non avanzare niente. Lo stesso avviene nel ristorante cingalese Lucky Seven, dove con 17 euro si può cenare (bevande escluse), sempre però lasciando il piatto immacolato, e se è il vostro compleanno il pasto è offerto.

 

La multa è forse poco simpatica, se confrontata ad esempio con l’americana doggy-bag (la borsina con gli avanzi destinata al cane, adesso introdotta anche in alcuni ristoranti italiani). Ma il problema di fondo è lo stesso: lo spreco è un male, soprattutto quando si tratta di cibo, una ricchezza che per molti è ancora un privilegio.

 

Valeria Nardi

Foto:Photos.com

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francesco
francesco
11 Luglio 2012 15:53

SOLO 5 EURO??? Facciamo 50! …e magari si potessero costringerli a vedere qualche documentario sui bambini denutriti dell’Africa. SOLO 5 EURO???

Sofia
Sofia
13 Luglio 2012 07:06

Bellissima iniziativa e sono d’accordo con Francesco sull’aumento della multa. Sono stata recentemente in un hotel in Abruzzo frequentato da famiglie, solo la frutta e la colazione erano a buffet e ho assistito a scene memorabili con famiglie che prendevano 4/5 croissant per volta per lasciarne la metà, fette di torta immacolate sul tavolo, prugne, pesche e altra frutta avanzata dai bambini. Una vergogna!!

giunela
giunela
18 Luglio 2012 04:31

Ottima iniziativa. Con lepersone che rovistano nei bidoni, alla chiusura dei mercati rionali, lo spreco di cibo è un CRIMINE !

LuigiColetto
LuigiColetto
8 Novembre 2012 12:14

mi sembra si parta dall’invocare l’abbuffata: tutto quel che riesci a mangiare.
l’idea di partenza di attirare "certi clienti" è proprio l’abbuffata, i costi lievitano perchè gli stessi si riempiono il piatto (è frutto dell’idea) poi i gestori si lamentano perchè gli si erodono i profitti e parlano di ETICA di consumo?
Si passa poi alla punizione: guai a te se lasci qualcosa nel piatto!
…chissa il fegato quanto diventerà grosso!
non si possono fare delle porzioni "normali" e piantarla li nel frequentare posti simili?