Bambina con vassoio tra i tavoli di una mensa scolastica

mensa scuolaCosa possono pensare i genitori dei figli che consumano un pasto a scuola quando la Ministra per la salute Giulia Grillo, riferendosi ai controlli effettuati dai Nas su 224 mense scolastiche, parla di “cucine da incubo” e di “un film dell’orrore” che “non può essere tollerato”? La notizia è stata ripresa da tutti i giornali, che hanno evidenziato in modo acritico i numeri delle infrazioni e sottolineato la presenza di topi in una scuola di Roma.

Ma veniamo ai fatti, i Carabinieri dei Nas hanno svolto una serie di controlli di routine nelle mense per verificare le condizioni d’igiene, le strutture dei locali, la rispondenza dei menù ai capitolati, la corretta gestione e la preparazione del cibo, riscontrando situazioni di irregolarità in 81 delle 224 ispezionate. “La maggioranza delle violazioni (95) – dice il comunicato rilevate in questo piano di controlli sono di tipo amministrativo come la mancata applicazione dei sistemi di autocontrollo e prevenzione del rischio, carenze igieniche e strutturali delle aree adibite alla lavorazione, irregolarità sull’etichettatura e sulla tracciabilità degli alimenti”. Sono state registrate anche irregolarità sulle temperature degli alimenti.

Per quanto riguarda le 14 violazioni penali rilevate, si tratta di problematiche più serie, come ad esempio la detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, il mancato rispetto degli obblighi contrattuali previsti nelle gare di appalto e l’omessa applicazione delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro. Anche la sospensione del servizio decisa dai Nas in sette casi per gravi carenze igienico-strutturali è un fattore preoccupante. Il documento parla anche del sequestro di “oltre 2 tonnellate di derrate alimentari (prodotti ittici, carni, formaggi, frutta, verdura, olio, pane) poiché prive di indicazioni di tracciabilità e provenienza dei prodotti, detenute in ambienti e condizioni inadeguati, nonché scadute di validità”.

I Carabinieri del Nas hanno invece rilevato che nella maggior parte dei casi viene rispettato l’obbligo di indicare agli utenti la presenza di allergeni. Fermo restante la necessità di continuare a monitorare la situazione, usare termini come “cucine da incubo” e di “film dell’orrore” è fuori luogo. Di seguito alcune delle situazioni più critiche descritte nel rapporto dei Nas:

mensa scuola
In una scuola di Roma è stata riscontrata la presenza di roditori in tutto il plesso scolastico, tanto da richiedere la sospensione delle attività didattiche

Nas Roma, ottobre 2018
Al termine di attività ispettiva condotta presso un istituto scolastico della Capitale, costituto da tre distinti plessi scolastici (due materne e una media), è stata disposta la chiusura delle attività didattiche a causa della presenza diffusa di animali infestanti ed escrementi di roditori nella scuola, con interessamento anche delle aree dedicate alla somministrazione dei pasti, sino al ripristino delle condizioni minime igieniche mediante operazioni di derattizzazione, sanificazione dei locali e lavori straordinari di pulizia.

Nas Livorno, ottobre 2018
Sanzionato il legale responsabile di un centro cottura per la preparazione dei pasti a favore delle scuole di un Comune per aver mantenuto il deposito alimenti e il magazzino destinato allo stoccaggio di materiali e oggetti a contatto di alimenti (utensili, stoviglie da cucina, involucri) in carenti condizioni igienico-strutturali. Disposta la sospensione delle aree sino alla rimozione delle carenze accertate.

Nas Pescara, novembre 2018
Segnalati all’Autorità sanitaria e amministrativa il titolare di un’azienda di ristorazione gerente il servizio di refezione di un istituto scolastico per aver mantenuto il laboratorio di preparazione dei pasti in carenti condizioni igienico-strutturali e aver omesso di attuare le procedure di tracciabilità e corretta gestione degli alimenti. Gli accertamenti consentivano di individuare lo svolgimento di attività di trasporto e consegna pasti precotti utilizzando un veicolo non idoneo per tale scopo. Nell’occasione è stato disposta la sospensione dell’attività della mensa e il sequestro del mezzo di trasporto.
Lo stesso NAS ha deferito il legale responsabile di un’azienda di ristorazione delle scuole convenzionato con un Comune del teatino poiché ritenuto responsabile di aver somministrato agli alunni alimenti di qualità diversa da quella stabilita dal contratto di fornitura (formaggio “grana padano” anziché “parmigiano reggiano”). Sequestrati Kg. 50 di formaggio per un valore di circa 700 euro.

Nas Livorno, novembre 2018
Segnalato all’Autorità amministrativa il dirigente di una cooperativa gerente un centro cottura per la preparazione dei pasti delle scuole di un Comune livornese per aver mantenuto i locali dell’attività in pessime condizioni igienico-strutturali. Disposta la sospensione del centro cottura sino alla rimozione delle carenze accertate. Il valore dell’attività ammonta a 300.000 euro circa.

Un’azienda di ristorazione è stata denunciata per aver fornito carne di origine polacca invece che italiana, come richiesto dall’appalto

Nas Taranto, novembre 2018
Deferiti all’Autorità giudiziaria tre amministratori e dirigenti di un’azienda di ristorazione vicentina, affidataria del servizio mensa delle scuole di un Comune della provincia di Brindisi poiché ritenuti responsabili in concorso di aver somministrato agli alunni alimenti diversi per qualità rispetto a quanto previsto dal contratto di fornitura (carne di origine polacca anziché italiana). Operato il sequestro di Kg 180 di carne per un valore di oltre 3.000 euro.

Nas Lecce, novembre 2018
Denunciati il legale responsabile di un servizio di refezione scolastica di un comune brindisino ed il titolare di una panificio, fornitore della ditta di catering, per aver somministrato panini contenenti insetti. L’attività ispettiva, iniziata dal punto di lavorazione del servizio mensa, è stato esteso al laboratorio di panificazione, nel quale il Nas di Lecce ha riscontrato farina invasa da parassiti, peraltro detenuta in ambienti insalubri e privi di autorizzazione. Eseguiti un provvedimento di immediata chiusura dell’area ed il sequestro di 1.650 Kg di farina, avviati alla successiva alienazione.

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simona
simona
18 Dicembre 2018 09:04

Ci sarebbe anche da dire che a volte i Nas fanno sopralluoghi nelle mense/centri cottura in seguito a qualche segnalazione, quindi è più facile ci siano effettivamente dei problemi da rilevare. Le Ulss invece fanno i sopralluoghi di routine. Ci sono sicuramente zone, province, in cui gravi carenze igienico sanitarie nei centri cottura/mense vengono rilevate, ma generalmente i refettori e le cucine delle scuole sono settori della ristorazione che lavorano molto bene

ezio
ezio
19 Dicembre 2018 12:04

Meglio prevenire con un’ottava in più, piuttosto che recriminare dopo per i mancati ed inefficaci controlli, visto che le mense scolastiche sono generalmente appaltate a cooperative multiservizi, con prezzi bassi e volume di pasti a volte molto grandi.
Al netto di irregolarità formali che denotano comunque mancanza di professionalità, le norme igieniche, la qualità e tracciabilità delle materie prime sono presupposti inderogabili ed irrinunciabili.

Daniela
Daniela
20 Dicembre 2018 10:02

chissà se il Ministro che ha preso una posizione così netta ha mai visitato un centro di cottura……

Tellima
Tellima
20 Dicembre 2018 12:09

È sicuramente necessario rispettare tutte le norme di igiene, tracciabilità, rispondenza al capitolato etc. e la maggioranza dei centri di cottura lo fanno. Tuttavia, sarebbe anche il caso che i comuni pagassero le aziende di ristorazione cifre adeguate a garantire un servizio ottimale. So per esperienza diretta che il personale è costantemente sottodimensionato e che le condizioni di lavoro sono paragonabili a quelle dei lavoratori stagionali extracomunitari: nel centro di cottura che conosco (di proprietà del comune) niente riscaldamento d’inverno e niente condizionamento d’estate.

Cristina
Cristina
25 Dicembre 2018 16:26

Meglio portarsi il cibo da casa. La legge lo consente ma si fa di tutto x evitare che la gente lo venga a sapere. Anche le lobbies alimentari hanno il loro peso politico e lo fanno valere, in barba alla legge e ai diritti dei cittadini. Il cibo da casa è più salutare e si evitano quintali di cibo buttato.