Incendio in un bosco o foresta; deforestazione

È troppo presto per parlare di una vera inversione di tendenza, ma i dati del primo mese autorizzano a sperare: da quando si è insediato alla presidenza del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva, a inizio gennaio, la deforestazione dell’Amazzonia si è dimezzata, interessando ‘solo’ 167 km2, contro i 430 del gennaio 2022, con un calo del 61%. E si tratta di dati ufficiali, non manipolabili perché ottenuti dal sistema DETER, che monitora la situazione attraverso i satelliti. Inoltre, per la prima volta negli ultimi cinque mesi, la zona colpita è inferiore a quella dello stesso mese dell’anno scorso: un altro segnale positivo, accolto come tale anche dal Daniel E Silva del WWF-Brasile, che tuttavia ricorda la nuvolosità particolarmente intensa, che potrebbe aver leggermente influenzato i dati raccolti dai satelliti, e invita quindi a tenere sotto controllo le immagini anche nei prossimi mesi.

I precedenti, però, parlano chiaro: nella sua prima presidenza, Lula ha effettivamente lavorato nella direzione della protezione dell’Amazzonia e la deforestazione, tra il 2004 e il 2013, è diminuita dell’84%. Purtroppo, con Jair Bolsonaro la strage è ripresa più violenta che mai, facendo segnare quasi un raddoppio (+73%), sempre secondo il WWF: tra il 2019 e il 2021 si è persa un’era grande quanto il Belgio.

Foresta in Amazzonia brucia per lasciare posto a pascoli
Durante la precedente amministrazione brasiliana di Bolsonaro, la deforestazione in Amazzonia è aumentata del 73%

La materia ambientale torna dunque centrale per il governo federale, che ha annunciato un articolato piano nazionale per la protezione del bioma amazzonico, ristrutturando radicalmente quello esistente, il Piano d’azione per la prevenzione e il controllo della deforestazione e degli incendi. Si sta discutendo inoltre di possibili contributi di Stati Uniti, Francia, Regno Unito, Unione Europea all’Amazon Fund, il fondo nazionale che finanzia iniziative per l’Amazzonia, la cui attività era stata interrotta sotto il governo Bolsonaro, per l’impossibilità di lanciare nuovi progetti.

Come riferisce FoodNavigatorl’obiettivo è molto ambizioso: oltreché a preservare l’esistente, il programma tende a trasformare il Brasile in uno dei paesi leader mondiali per la conservazione e lo sfruttamento sostenibile delle risorse, attraverso l’agricoltura rigenerativa, altri approcci improntati alla circolarità e con partnership pubblico-private.

Quanto alla nuova legge europea che vieta l’importazione di prodotti provenienti da deforestazione, dovrebbe costituire un ulteriore incentivo, perché nessuno, neppure un paese grande come il Brasile, si può permettere di escludere l’Unione Europea dai suoi orizzonti di espansione commerciale. Anche da questo punto di vista, il governo potrebbe intervenire fornendo un supporto alla riconversione delle aziende. Già nel 2021, 94 aziende hanno adottato impegni a muoversi in direzione deforestazione-zero, molti dei quali non sono stati tradotti in realtà, soprattutto per quanto riguarda la soia, la cui domanda è in crescita costante, spingendo la deforestazione: la soia è responsabile ogni anno della scomparsa di 4.800 km2 di foreste pluviali.

Restano poi aree di particolare criticità come la zona del Cerrado, che nel mese di gennaio ha perso 423 km2, con un tasso doppio rispetto al resto dell’Amazzonia. “Gli ecosistemi brasiliani sono stati vittime di una politica anti-ecologista criminale, che mirava principalmente a favorire il pascolo di bovini a discapito della preziosa eredità naturale che appartiene a tutti i brasiliani, – ha ricordato Frederico Machado, anche lui del WWF-Brasile – Il Cerrado infatti ha già perso quasi il 50% della sua superficie originaria”. C’è quindi ancora molto lavoro da fare, ha concluso, ma la deforestazione può ridursi del 70% se i progetti saranno portati avanti con intelligenza, perseveranza, scelte politiche corrette, collaborazioni internazionali e risorse economiche adeguate.

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Gina
Gina
3 Marzo 2023 01:46

Riforestazione della meravigliosa foresta Amazzonica ,e protezione dei suoi abitanti indigeni …Grazie infinite Presidente Lula…!!! Che il sole e la pace possano trionfare dopo tanta sofferenza…

michele piacentini
michele piacentini
3 Marzo 2023 19:27

Finalmente una bella notizia, un po’ meno per chi mangia bresaola…