La catena statunitense Kfc del marchio Yum, ha deciso di mettere un freno all’uso di antibiotici nel sistema di allevamento dei polli. La decisione è importante, perché si tratta dell’ultima di tre grandi catene di ristoranti specializzate che si unisce alla battaglia contro l’aumento dei pericolosi batteri resistenti agli antibiotici utilizzati come medicina a volte preventiva negli allevamenti. Il problema è che il 70% circa degli antibiotici impiegati per combattere infezioni e patologie umane è anche utilizzato per gli animali da reddito. Secondo i ricercatori e i medici l’utilizzo eccessivo di antibiotici nell’ambito veterinario ne riduce l’efficacia quando servono per sconfiggere le patologie dell’uomo.
Kfc, che negli Stati Uniti è la seconda catena specializzata nella vendita di pollo fritto, era stata al centro di numerose campagne per la riduzione di antibiotici portate avanti da consumatori e ambientalisti. Anche una coalizione di azionisti inglesi e statunitensi chiedevano una diversa politica nei confronti del problema antibiotici. Le pressioni sono servite. “Ci rendiamo conto – ha detto il presidente di Kfc Stati Uniti, Kevin Hochman – che si tratta di una crescente preoccupazione per la salute pubblica. E` qualcosa di importante per molti dei nostri clienti ed è un cambiamento che dobbiamo fare per mostrare la pertinenza e la modernità nel nostro marchio”, ha poi aggiunto.
Utilizzando i dati del sondaggio WATT PoultryUSA del 2017, il Natural Resources Defense Council (NRDC) stima che oltre il 42 per cento dell’industria statunitense del settore avicolo, si sta adoperando per una gestione priva di antibiotici o si è già convertito a pratiche meno invasive.
L’obiettivo di KFC sarà probabilmente quello di incrementare questa percentuale , ha affermato Lena Brook, food policy advocate del NRDC. “E` una grande notizia per gli amanti del pollo fritto, e soprattutto è una grande notizia per la salute pubblica”. Questa politica comporterà inevitabilmente un costo maggiore, che Kfc prevede di gestire senza aumentare il prezzo del menu.
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