Gli integratori a base di olio di pesce venduti ovunque negli Stati Uniti, e popolarissimi anche in Europa per il loro contenuto di omega-3, in un caso su dieci contengono oli irranciditi, senza che sia possibile capirlo per un normale consumatore. È questo il sorprendente risultato di un’indagine realizzata appunto negli Stati Uniti da una società indipendente chiamata Labdoor che effettua test a campione proprio sui supplementi in vendita nelle principali catene della Gdo, e riportata dal quotidiano britannico The Guardian.
I ricercatori di Labdoor (la quale, va detto, è una società for profit, anche se sul sito si legge che non è mai stata pagata da nessuna delle aziende i cui prodotti sono sotto indagine) hanno selezionato e analizzato 54 tra gli integratori a base di olio di pesce più venduti negli Stati Uniti, ma acquistabili anche online in molti altri Paesi. Il risultato è preoccupante: in media uno su dieci contiene oli ossidati al punto tale da essere considerati rancidi, in alcuni casi a livelli fino a 11 volte superiori a quelli raccomandati per questo tipo di grassi.
La presenza di acidi grassi rancidi, per i consumatori, è quasi sempre impossibile da identificare con l’olfatto o la vista, perché nascosta da additivi che opportunamente ne mascherano gli odori e i colori. Di più: secondo i ricercatori, possono essere meno efficaci, perché si pensa di assumere un certo quantitativo, magari su consiglio del medico, ma non è così, e anche il sia pur minimo beneficio atteso non c’è. Inoltre, alcuni studi suggeriscono che oli di pesce irranciditi possano alterare i livelli di colesterolo nel sangue. Come ricorda il Guardian, l’ossidazione potrebbe essere una conseguenza della lunghissima catena di approvvigionamento dell’industria degli omega-3, che spesso parte della acciughe del Pacifico, pesci considerati di scarso valore, catturati in grande quantità con lo scopo principale di ottenere mangimi per le acquacolture, e da cui poi si ricavano anche gli oli che alimentano il mercato dei supplementi.
Gli integratori a base di oli di pesce, dunque, contengono (o dovrebbero contenere) principalmente omega-3, cioè acidi grassi polinsaturi, ma molto spesso presentano quantità significative di altri acidi grassi che non hanno effetti sulla salute. Inoltre, sottolineano gli autori, molto spesso il quantitativo di omega-3 realmente presente è lontano, talvolta lontanissimo da quanto indicato sulla confezione, e unito a sostanze che ne possono modificare l’attività biologica, e perché la varietà delle ricette e delle possibili combinazioni rende il settore impossibile da monitorare in modo rigoroso.
Anche per quanto riguarda gli omega-3, nonostante la pubblicità martellante, i dati scientifici sono abbastanza chiari: se assunti regolarmente con la dieta probabilmente hanno un debole effetto protettivo nei soggetti a rischio, mentre quando sono ricavati dagli integratori non hanno alcun tipo di azione benefica dimostrata. La parola più chiara, per il momento, la dicono comunque i National Institutes of Health statunitensi, che nel loro sito spiegano quali sono le certezze oggi disponibili, in linea con quanto affermato da molte società scientifiche. In sintesi, i sette punti principali sono:
- I risultati degli studi sulla relazione tra diete ricche di pesce (molluschi compresi) e malattie cardiovascolari mostrano, con un livello di evidenza debole, che chi lo consuma una volta alla settimana ha una lieve diminuzione del rischio di morte per malattie cardiovascolari rispetto a chi non ne mangia mai.
- Le prove dimostrano che alimenti ricchi in Epa e Dha (due tra i principali omega-3, ndr) dovrebbero essere sempre presenti, nelle diete che hanno lo scopo di mantenere il cuore in salute. Non è invece dimostrato che integratori con i due grassi proteggano dalle malattie cardiache.
- I dati dimostrano che Epa e Dha presenti tanto nel pesce quanto negli oli di pesce hanno un modesto effetto sui sintomi dell’artrite reumatoide.
- Il pesce è importante nello sviluppo del feto, così come nei primi anni di vita.
- Non ci sono prove sufficienti per affermare che gli omega-3 proteggano il cervello o la vista.
- Ci sono dati contrastanti sui possibili legami tra Epa e Dha presenti nel pesce e negli oli di pesce e un possibile aumento di rischio di tumore prostatico.
- Mangiare regolarmente pesce è un’abitudine sana. Assumere integratori a base di omega-3 ha effetti ancora incerti.
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Giornalista scientifica
L’ennesimo integratore che integra… le tasche di chi lo vende, mentre al consumatore promette molto e consgna poco e poco assimilabile e ben lontano dai claim miracolistici, ma finché gli integratori non saranno sottoposti a controlli come i medicinali continuerà a essere un far west..
Non viene però evidenziato il contenuto di vitamina D, che nella nostra infanzia era il motivo principale per la somministrazione dell’ “olio di fegato di merluzzo” in funzione antirachitica, a volte direttamente dal bottiglione al cucchiaio (unico per tutta la scolaresca… le precauzioni sanitarie erano decenni di là da venire, come la conoscenza degli omega3) o, per i più fortunati in cialde, linfule, capsule.
L’olio di fegato di merluzzo ?Era un incubo per ogni bambino che doveva assumerlo. E per di piu’ emanava un odore terribile.Meno male che oramai e’ finito nel dimenticatoio.
Due o tre spruzzi di integratoredi ultima generazione in bocca ,solitamente dal sapore molto gradevole , ed assolvi al compito senza neanche accorgetene.
Ti è sfuggito che nell’articolo spiegano che “ricavati dagli integratori non hanno alcun tipo di azione benefica dimostrata”, questo perché non ci sono studi sufficienti in merito e al contrario molti degli elementi che contengono sono in una forma poco assimilabile dal nostro organismo (per capirci, succhiare un chiodo non ci fornisce il ferro che ci serve, anche se il ferro dentro c’è veramente).
Se si temono carenze ci si deve rivolgere AL PROPRIO MEDICO, non fiondarsi al bancone del super per comprare l’ultimo integratore alla moda, perché ogni carenza PUO’ ESSERE CONSEGUENZA DI UNA PATOLOGIA, ad esempio scarsità di ferro dovuta a microemorragie da tumore intestinale che, mascherata assumendo ferro “fai da te”, lo lascia crescere indisturbato.
Acquistare integratori “perché non si sa mai” “perché male non fanno” “perché tutti dicono che fanno bene” è una scelta inutile e perdente, o non fanno nulla e son soldi buttati, o fanno qualcosa di potenzialmente indesiderato, e in ogni caso in etichetta dichiarano ciò che gli conviene, non sono prodotti certificati sottoposti a vigilanza come i farmaci.
Avevo giusto preparato questo pacchetto da usare in caso di commento su integratori di omega 3/6/9/12
https://www.f…………………….-Linea-Controllo-Colesterolo-Trigliceridi-Omega-3-Extra-Pure-50-Perle-z-3956
Nome oscurato per non fare pubblicità , ma se serve ce l’ho………
Composizione: olio di pesce ricco in EPA e DHA, gelatina alimentare, agente di resistenza glicerolo, emulsionanti, monoleato di sorbitano, monoleato di poliossietilene, sorbitano ( polisorbato 80 ) D-alfa-tocoferolo ( vitamina E ) in olio di girasole, aroma naturale di limone, antiossidante: estratto di rosmarino, vanillina.
Gelatina alimentare
L’80 % circa della gelatina alimentare prodotta in Europa deriva dalla cotenna di maiale. Il 15 % proviene dal sottile strato di derma contenente collagene che si trova tra l’epidermide e lo strato subcutaneo. Il restante 5% di gelatina si ottiene dalle ossa di bovini, suini e pesci.
Glicerolo https://it.wikipedia.org/wiki/Glicerolo
—-Ricavato industrialmente come sottoprodotto della preparazione del sapone—-Il glicerolo somministrato per via orale ha una funzione lassativa—–Il glicerolo deve essere somministrato con cautela a pazienti diabetici per azione disidratante—–
Emulsionanti si presentano da soli……luci per il fabbricante e ombre per la salute……
In particolare E433 —-L’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha stabilito che alcuni gruppi di popolazione hanno un rischio moderato di consumare troppo E433 – Monoleato di poliossietilene sorbitano.—-
anche se poi https://efsa.onlinelibrary.wiley.com/doi/abs/10.2903/j.efsa.2015.4152 è rassicurante, i rischi sono molto bassi.
Vanillina? di origine naturale o sintetica?……
Le bacche arrivano a costare circa 3000 euro/kg e da un kg si possono ottenere 20 gr di vanillina naturale…
L’estratto sintetico da patrolio o scarti di legname costa circa 30 euro/kg, quale tipo sarà contenuto nello spray?
Perchè se sintetico vi si trovano piccole tracce dei composti usati per l’estrazione chimica…….
Naturalmente tutto in minime dosi, innocue o no?
Tra me e me penso “non so bene ma diffido”.
e tanti altri, ad es. il biossido di titanio vietato in Francia da qualche anno e da poco limitato anche da noi, ma ben presente tuttora nei farmaci e negl’integratori … tante volte i rimedi son peggio dei problemi
grazie per questi spunti di riflessione, a volte i rimedi son peggio dei problemi
Quindi sconsigliate l’integrazione di Omega3… Assurdo, tutti li consigliano?!
Gianni è specializzato in tetrapilectomia, se vai dietro a lui a ai suoi innumerevoli link a siti fuffari neppure ti allacci le scarpe alla mattina perché le stringhe sono prodotte da BigString cattivissimissima multinazionale pedopornogiudoterropluto che le ricava dalle scorie nucleari e il nodo è un simbolo diabolico che ti ruba l’anima… Prendi tranquillo gli omega3, se il tuo medico te li prescrive, ma non buttare soldi negli integratori generici fai-da-te che promettono l’irrealizzabile.
prendili negli alimenti che li contengono come suggeriscono gli studi citati nell’articolo
Come spiegato in altre occasioni, gli integratori NON sono sottoposti agli stessi controlli dei medicinali ma SOLO a quelli dei cibi, quindi è (o almeno divrebbe essere) garantito che non contengano prodotti dannosi, e con buona pace di quelli che si preoccupano di cosa contengono… dentro ci trovate gli stessi emulsionanti e conservanti delle merendine, per dire, del tutto innocui alle dosi abituali di consumo (però è facile eccedere nella errata convinzione che “se due fanno bene, quattro faranno meglio”).
Ma il fatto che NON siano equiparati ai farmaci significa anche che il loro contenuto di agenti attivi, ossia quelli per i quali vengono comprati e ingeriti (omega3, ma anche vitamine e sali minerali) può essere poco efficace perché in forme poco assimilabili, viene evidenziato quanto ne contengono ma non se veramente il nostro corpo riesce a sfruttarli (per dire, un chiodo contiene molti grammi di ferro, ma anche se lo ciucciate tutto il giorno ne assimilate una quantità ridicola).
Come dice Giova, basta consumare gli alimenti che lo contengono, e nelle giuste quantità, il pesce e la carne cotti in modo corretto gli omega3 li conservano, ma se ne trovano ancora di più in molti alimenti che possiamo entrare in una dieta bilanciata, dal tuorlo d’uovo e di conseguenza nella maionese, nei prodotti a base di grano, nelle nocciole, mandorle, noci fresche e secche, pistacchi, nell’olio d’oliva e di semi vari…
Gli omega 3, ed in particolare l’EPA ed il DHA, sono acidi grassi estremamente delicati da alterarsi al semplice contatto con l’aria e la luce. La loro facilissima ossidabilità produce composti la cui ‘salubrità’ fa ombra ai temibilissimi e odiatissimi acidi grassi saturi. Con i trans, invece, se la giocano au pair.
p.s. ma nel pesce cotto in vario modo (al vapore, bollito, al forno, alla griglia, fritto…) quanti EPA e DHA integri salutari rimangono?