Chi pensa che la legislazione italiana ed europea in materia di sicurezza alimentare tuteli poco i cittadini dovrebbe piuttosto guardare in “casa” altrui. Per esempio negli Stati Uniti, dove il Senato ha appena approvato un grosso disegno di legge che mette mano alla legislazione sulla salute alimentare per la prima volta dopo la Seconda Guerra Mondiale e dopo i numerosi episodi di intossicazione (soprattutto da uova e da burro di arachidi) degli ultimi anni.
Il “Food Safety Modernization Act” era a dir poco necessario: molte cose sono cambiate nella catena alimentare dagli anni ’40 ad oggi e i danni di una contaminazione durante il processo produttivo alimentare, nella società globalizzata, possono essere molto più gravi e soprattutto colpire molto più lontano.
Il provvedimento rafforza il ruolo della Food and Drug Administration, l’organismo che supervisiona il settore farmaceutico e quello alimentare americano, finora con un netto sbilanciamento sulla prima funzione, visto i pochi poteri di cui disponeva nel secondo ambito. Per esempio, fino a ieri la FDA non aveva il potere legale di ritirare dal mercato gli aliment sospettati di essere pericolosi, ma era autorizzata solo a “richiamare” il produttore.
Tra le altre novità del provvedimento, le sovvenzioni statali che permetteranno alla FDA di eseguire molti più controlli e le nuove procedure standardizzate di sicurezza a cui le aziende saranno obbligate ad adeguarsi.
La legislazione, approvata al Senato con il sostegno sia dei Democratici che dei Repubblicani, dovrà ora tornare alla Camera per l’approvazione definitiva. Il presidente Obama ha esortato il Parlamento ad agire in fretta: potrebbe infatti non esserci abbastanza tempo per la solita contrattazione tra il Senato e la Camera, che aveva approvato la propria versione del provvedimento già lo scorso anno. Mentre i sostenitori della sicurezza alimentare e le associazioni del settore preferiscono la versione della Camera, che conteneva meno eccezioni alle regole, per esmpio per i piccoli produttori, il disegno di legge del Senato sembra riscuotere maggior successo.
Infatti, nonostante il sostegno bipartisan e il forte impegno dell’amministrazione Obama, che la considera una delle sue priorità, la legge ha acceso un forte dibattito ed è stata criticata da molti fronti. Per esempio dagli attivisti del movimento ultra conservatore Tea Party, che l’hanno bollata come l’ennesima intrusione del governo nel privato. I piccoli agricoltori sono invece perplessi circa i costi che comporterà l’adeguamento alle nuove misure di sicurezza. Critico sul fronte monetario anche il più acceso oppositore delle nuove regole, il senatore repubblicano dell’Oklahoma Tom Coburn, che sostiene che la nuova legislazione costerà al governo 1,4 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni.
Alberta Cremonesi
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