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La foto degli ospiti trovati da Consi Taylor sulle banane

Sembra accertata la notizia sui ragni velenosi trovati da una famiglia londinese nella buccia delle banane provenienti dal Brasile. Dai lanci di agenzia risulta che la catena di supermercati Sainsbury’s, dove Consi Taylor, 29 anni, ha acquistato le banane, in un primo momento aveva risarcito la famiglia con un buono da 10 sterline, e in seguito abbia poi provveduto a disinfestare la casa, dopo aver accertato il reale pericolo. L’eco della notizia sul web ha contribuito a creare un certa agitazione, non tanto per i ragni in sé, ma perché si tratterebbe della specie di ragno più velenosa al mondo. Alcuni siti parlano di pericolo di morte, soffocamento o altri di gravi problemi polmonari.

 

Per capire meglio questa storia abbiamo chiesto a Maurizio Pavesi, entomologo del Museo di Storia naturale di Milano, se è possibile che i ragni si nascondano nelle banane. La risposta è stata affermativa. «Se si tratta veramente del temuto ragno della specie Phoneutria nigriventer», commenta Pavesi, «il pericolo è reale perché è molto velenoso e il morso potrebbe persino avere esito letale, anche perché i nostri centri antiveleni normalmente non dispongono sul momento di sieri in grado di contrastare il veleno, antidoti che per essere efficaci devono essere somministrati tempestivamente».

 

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Il rischio che nelle banane vi sia un ragno killer è estremamente basso

Tutto ciò è però valido se si tratta effettivamente dei ragni di questa specie, poiché esistono altri ragni che possono rinvenirsi nei caschi di banane, altrettanto inquietanti ma non certo pericolosi. Secondo le agenzie inglesi la signora Taylor prima di riconsegnare le banane al supermercato ha anche fatto delle foto, poi le analisi degli esperti hanno confermato la presenza del temuto ragno Phoneutria. «Attenzione però – spiega Pavesi – il pericolo esiste se nelle banane si trova il ragno adulto. Nelle foto circolate in rete si vede un bozzolo contenente le uova da cui presumibilmente sono nati tanti ragnetti che sono usciti dopo la schiusa. Questi piccoli appena nati non sono in grado di mordere e iniettare il veleno. Inoltre in nessun articolo viene riportata la presenza del ragno adulto.»

 

Pavesi sottolinea che la presenza di specie non autoctone è in aumento nel mondo occidentale perché le merci arrivano da lontano in meno tempo rispetto al passato, garantendo la sopravvivenza dell’intruso. Questo però non vuol dire che quando il nostro ragno arriva in Europa abbia grandi possibilità di vivere e riprodursi. Nella fattispecie questi ragni vivono in ambienti caldi e umidi dove è facile procurarsi il cibo tutto l’anno e difficilmente si adatterebbero a vivere nei nostri climi o peggio ancora in un ambiente secco come l’interno di una casa.

 

Siamo in ogni caso di fronte ad episodi rarissimi dato che attualmente i prodotti alimentari sono soggetti a controlli scrupolosi. Un episodio simile è capitato parecchi anni fa anche a Milano senza conseguenze.

 

Roberto La Pira

© Riproduzione riservata

Foto: photos.com

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a.larossa
a.larossa
14 Novembre 2013 12:01

Mia figlia due anni fa trovò un bozzolo e dopo varie telefonate(Corpo Forestale, Ufficio Igiene e Centro antiveleni, le fu consigliato di bruciarlo con il frutto.
Non abbiamo chiaramente indagato su cosa contenesse…

magenta
magenta
14 Novembre 2013 20:25

Normalmente le banane vengono importate in Europa in container refrigerati a temperatura compresa tra i 4 e i 6°C con tempi di transito variabili dai 10 ai 20 giorni, a seconda del luogo di iimportazione. Mi chiedo io, dunque, se un ragno tropicale possa sopravvivere 10-15-20 giorni a temperature prossime alle 0… A prescindere buona prassi sarebbe la fumigazione degli alimenti potenzialmente “a rischio”, cosa che solo nordamerocani e australiani sembrano avere imparato