glifosato erbicida Efsa
L’Efsa renderà pubblici i dati grezzi dai quali ha tratto le conclusioni sul glifosato

L’autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) metterà a disposizione i dati grezzi, sinora segreti, utilizzati nella sua valutazione della sicurezza del glifosato pubblicata nel 2015, secondo cui è “improbabile” che l’erbicida sia cancerogeno. La valutazione dell’Efsa si era contrapposta a quella dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo la quale il glifosato è “probabilmente cancerogeno”. Le differenti valutazioni delle due Agenzie avevano sollevato una polemica scientifica e lo Iarc aveva sottolineato di aver considerato solo studi di dominio pubblico, anche di fonte industriale, sottoposti a revisione di terze parti, mentre aveva escluso, a differenza dell’Efsa, quelli non pubblici, riguardanti sperimentazioni su animali, che non avevano fornito informazioni sufficienti per una revisione scientifica indipendente.

Lo scorso marzo, l’Efsa aveva ricevuto una richiesta di accesso agli atti da parte di quattro europarlamentari del gruppo dei Verdi, che chiedevano di poter accedere a tutti i documenti utilizzati dall’Efsa nel parere scientifico sul rinnovo all’autorizzazione europea per la commercializzazione dell’erbicida glifosato, soprattutto quelli presentati dall’industria, non resi pubblici perché contenevano informazioni sensibili. I tempi per la risposta sono stati lunghi e il 28 settembre i deputati Verdi hanno organizzato una piccola manifestazione nel palazzo del Parlamento europeo, dove è stata allestita una “sala lettura” per l’accesso alle ricerche non pubbliche del dossier glifosato. Il giorno successivo l’Efsa ha annunciato il rilascio dei dati.

glifosato
Lo Iarc in passato si è espresso sulla cacerogenicità del glifosato

L’Efsa precisa che concederà i dati grezzi contenuti negli studi delle aziende produttrici “nel rispetto degli obblighi europei di legge in materia di trattamento delle informazioni commercialmente sensibili”, ritenendo che, insieme a quelli già pubblicati sul proprio sito, “tali dati saranno sufficienti a far sì che uno scienziato esterno all’Efsa sia in grado di analizzare la valutazione del glifosato effettuata dall’Efsa e dagli Stati membri dell’Ue”.

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luigi
luigi
7 Ottobre 2016 14:23

sono curioso di sapere cosa c’è in quei documenti sinora ritenuti segreti.

giuse
giuse
9 Ottobre 2016 07:12

Francamente e con estrema onesta’, mi sarei irritato anch’io, anche per scarsa delicatezza nel porger la domanda .

ezio
ezio
10 Ottobre 2016 10:16

Ho la vaga impressione che se fossimo informati correttamente e completamente su quello che sanno e fanno molte istituzioni pubbliche, commissioni tecniche, agenzie varie nazionali, europee e non solo, ci sarebbe da preoccuparsi seriamente per come gestiscono ed utilizzano queste informazioni per prendere decisioni e provvedimenti sulla nostra pelle.
La trasparenza è una conquista ancora molto lontana da raggiungere, almeno fino a quando i responsabili politici delle nomine e formazione di tali enti ed agenzie, saranno a servizio del know-how e business privato.