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GlifosatoAncora una volta niente di fatto e nessun voto nella riunione straordinaria degli Stati Ue, che mercoledì 25 ottobre avrebbe dovuto pronunciarsi sulla proposta della Commissione Ue di rinnovare l’autorizzazione all’erbicida glifosato, al centro di una disputa scientifica sulla sua cancerogenicità. Il voto è stato rinviato a un nuova riunione, a data da destinarsi.

La Commissione è arrivata al tavolo con una nuova proposta a sorpresa: non più rinnovo decennale dell’autorizzazione ma per cinque-sette anni. Si è trattato di un tentativo di mediazione, dopo che il giorno prima il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione contraria al rinnovo dell’autorizzazione, chiedendo una progressiva fuoriuscita dal glifosato, per arrivare al suo divieto totale entro il 15 dicembre 2022.

verdura maisCon 355 voti favorevoli, 204 contrari e 111 astenuti, l’europarlamento ha chiesto il divieto per l’uso domestico e un divieto per quello agricolo non appena saranno a disposizione alternative biologiche (ad esempio i cosiddetti sistemi di difesa integrata) sufficienti per il controllo delle erbe infestanti.

Contro la proposta di rinnovo decennale si erano già espressi contro Francia, Italia, Austria e Lussemburgo. Ora si tratta di vedere come si schiereranno i governi di fronte alla nuova proposta di mediazione della Commissione Ue.

Un’iniziativa dei cittadini europei, che chiede un divieto dell’erbicida, ha raggiunto più di un milione di firme in meno di un anno e sarà quindi discussa durante un’audizione pubblica del Parlamento europeo nel mese di novembre.

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ezio
ezio
8 Novembre 2017 11:39

Quando per nostra fortuna, le decisioni importanti escono dalle segrete stanze di qualche Agenzia e/o Commissione ristretta, investendo istituzioni più rappresentative, le decisioni saranno più sofferte ma sicuramente meglio ponderate e decisamente più responsabili verso le popolazioni rappresentate.
Anche più corretto il metodo decisionale condiviso, rispetto alle responsabilità assunte da pochi in riunioni ristrette e poco trasparenti.

Costante
Costante
8 Novembre 2017 13:03

L’importante è che si agisca con enti valutino il rischio/beneficio su base scientifica validata e non su spinte emotive tipiche della politica per cui si prendano decisioni di pancia o ideologiche.
Si facciano valutazioni del rischio anche valutando scientificamente le priorità , per esempio confrontando rischi da sostanze cancerogene ben più diffuse , tipo acrilammide, ponendo le basi per spingere le tecnologie ad una riduzione progressiva senza traumi per l’agroindustria e senza improvvise accelerazioni da caccia alle streghe.