8.700 cause negli Usa per danni da glifosato, Bayer potrebbe patteggiare ed evitare i processi. Dalla condanna, il titolo ha perso il 25% in Borsa
8.700 cause negli Usa per danni da glifosato, Bayer potrebbe patteggiare ed evitare i processi. Dalla condanna, il titolo ha perso il 25% in Borsa
Beniamino Bonardi 12 Novembre 2018Se dai calcoli risultasse economicamente conveniente patteggiare le migliaia di cause giudiziarie pendenti negli Stati Uniti in merito ai danni da glifosato, anziché preparare la difesa, Bayer potrebbe prendere in considerazione questa possibilità. La scelta sarà puramente economica e non metterà in discussione la difesa della sicurezza del glifosato da parte della multinazione, che contesta la conclusione a cui è giunta nel 2015 l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo la quale l’erbicida è “probabilmente cancerogeno”. Secondo Bayer, decenni di studi scientifici e l’uso nel mondo reale hanno dimostrato che la sostanza chimica è sicura per l’uomo.
Lo ha detto, come riferisce l’agenzia Reuters, l’amministrazione delegato della multinazionale tedesca, Werner Baumann, che in agosto ha completato l’acquisizione della statunitense Monsanto, con le annesse vertenze giudiziarie aperte. E subito dopo, il 10 agosto, Bayer è stata condannata da una giuria di San Francisco a pagare 289 milioni di dollari – di cui 39 di risarcimento e 250 di danni punitivi – a un giardiniere colpito dal linfoma non-Hodgkin. Monsanto è stata giudicata colpevole di aver nascosto la pericolosità del diserbante Roundup, a base di glifosato. Il 23 ottobre, la Corte Superiore della California ha ridotto i danni puntivi a 250 a 39, confermando però il giudizio di colpevolezza nei confronti di Monsanto.
Ora Bayer ricorrerà in appello, ma la sentenza californiana potrebbe costituire un importante precedente, in grado di influenza le oltre 8.700 cause intentante negli Usa contro Monsanto per la pericolosità del glifosato. Inoltre, la multinazionale potrebbe avere interesse a chiudere con un patteggiamento tutte queste cause, visto che dalla prima sentenza del 10 agosto il suo titolo in Borsa ha perso il 25%, con un calo del 6% il giorno successivo alla seconda sentenza.
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Tanto tuonò che piovve!!
Ora cominciano le grandinate per chi non ha avuto ne scrupoli ne lungimiranza.
Tabacco e amianto non hanno insegnato nulla, purtroppo per tutti e soprattutto per noi consumatori, perché loro se la caveranno con poco.