Gli italiani sono i principali consumatori di integratori alimentari in Europa: è a nostro carico, infatti, il 29% del fatturato del settore. Per comprare questi prodotti ci rivolgiamo principalmente alle farmacie, ma anche gli acquisti online hanno un certo peso, soprattutto quando si cercano prodotti “speciali”, anziché gli integratori di vitamine, minerali e i probiotici, che vanno per la maggiore.
Ricordiamo che gli integratori sono considerati alimenti e, con l’aggiunta di alcune norme specifiche, sono sottoposti alla stessa normativa: i produttori devono garantirne la sicurezza, ma non sono richiesti studi che ne dimostrino l’efficacia. Questi prodotti sono destinati semplicemente a coprire la carenza di qualche principio nutritivo, e non a curare una condizione patologica. L’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) valuta ed eventualmente autorizza, solo quando le proprietà dichiarate sono dimostrate, i claim nutrizionali, cioè dichiarazioni relative ala specifica attività che sarebbe svolta da alcune sostanze. Il data base dei claim autorizzati è naturalmente pubblico (qui la lista in inglese).
Gli integratori in Italia
Le aziende che producono integratori, prima di metterli in commercio devono notificare al ministero della Salute l’elenco degli ingredienti. In seguito a questo passaggio sono inseriti nel Registro degli integratori (si può scaricare qui l’elenco) che viene regolarmente aggiornato e che dovremmo tenere sott’occhio quando acquistiamo un prodotto, soprattutto se non ci rivolgiamo ai canali ufficiali. Tutto ciò che si trova in vendita, dovrebbe essere presente nel Registro, ma può capitare che alcuni prodotti regolarmente notificati compaiano in questo elenco solo dopo qualche settimana.
Un settore interessante per il pubblico, ma piuttosto controverso, è quello degli integratori per dimagrire. Esistono farmaci dimagranti e in questo caso le loro proprietà sono state provate dalle procedure previste per l’approvazione dei farmaci. Qui però parliamo di integratori e la situazione non è così chiara.
Le categorie degli integratori per dimagrire
Gli integratori proposti per aiutare il dimagrimento appartengono a diverse categorie:
- stimolatori della termogenesi, come caffeina e teobromina, si estraggono da caffè, tè verde, cacao amaro, mate e arancio amaro. Potrebbero aiutare a “bruciare” i grassi;
- iodio come stimolatore della tiroide. Gli ormoni tiroidei attivano il metabolismo e per produrli è necessario iodio. Una carenza di iodio ha come conseguenza una ridotta produzione di ormoni tiroidei e un rallentamento del metabolismo; in questo caso, quindi, l’assunzione di iodio può favorire il metabolismo e la possibilità di bruciare i grassi. Se non è presente una carenza, assumere iodio non ha alcun effetto utile;
- carnitina: è un amminoacido non essenziale coinvolto nelle vie metaboliche che permettono l’ossidazione dei grassi. Gli studi effettuati finora, però non dimostrano che sia effettivamente efficace per ridurre la massa grassa;
- sazianti e modulatori dell’assorbimento: si tratta di fibre, come agar agar e crusca, che riducono l’assorbimento a livello intestinale e prevengono la stipsi. Consentono di ridurre le calorie totali e l’indice glicemico. Sostanze come glucomannano e chitosano inoltre riducono l’assorbimento lipidico, ma non è dimostrato che aiutino a ridurre la massa grassa.
Bisogna notare che per sostanze come la carnitina e la caffeina non è stato approvato nessun claim nutrizionale, per il glucomannano invece è stato approvata la dichiarazione che può contribuire alla perdita di peso e al mantenimento di un normale livello di colesterolo nel sangue. Si tratta di una fibra di tipo solubile che forma una massa viscosa simile a gel nello stomaco, se idratato. Si ha quindi un “effetto massa” che potrebbe ritardare lo svuotamento gastrico e indurre sazietà, influendo positivamente sulla perdita di peso corporeo nel contesto di una dieta ipocalorica.
Come scegliere in sicurezza?
Se per scegliere un integratore dobbiamo controllare la composizione, il Registro degli integratori autorizzati e quello dei claim ammessi, la situazione si fa molto complessa. In realtà, i rischi maggiori si corrono quando acquistiamo prodotti in rete, perché qui possiamo accedere a prodotti che non sono commercializzati in Italia e che magari non compaiono nel Registro degli integratori.
Facendo una breve ricerca abbiamo visto che i primi articoli che compaiono (usando Google) parlano di alcuni integratori per dimagrire come fossero prodigiosi. Il sospetto che si tratti di pubblicità mascherata e di contenuti sponsorizzati è più che lecito e deve sorgere ogni volta che troviamo articoli che presentano un prodotto come “miracoloso”. Alcuni di questi, inoltre, potrebbero non essere nel Registro degli integratori.
Cosa si trova su Amazon?
Su Amazon troviamo numerosi integratori per dimagrire. Scegliendone uno dei più venduti, vediamo che avrebbe effetto “Termogenico, dimagrante, drenante, energizzante, detox, mental booster.” Le sostanze attive sono caffeina, tè verde, carnitina e aceto di mele, cui viene attribuita la capacità di accelerare il metabolismo e quindi “bruciare” i grassi. Per queste sostanze però tali claim non sono ammessi. La confezione del prodotto in effetti non riporta queste dichiarazioni, ma le troviamo sulla piattaforma di vendita. Questo prodotto fra l’altro contiene estratti di Garcinia cambogia, sostanza ammessa negli integratori cui però alcuni anni fa sono stati attribuiti alcuni gravi effetti avversi. Ora quindi deve essere apposta in etichetta la raccomandazione di fare particolare attenzione alla eventuale comparsa di problemi a carico del fegato o del sistema nervoso.
In un sito autorizzato alla vendita di farmaci si legge :
“… è un integratore dimagrante che aiuta a perdere peso in modo rapido e sicuro, riducendo la massa grassa e preservando la massa muscolare.”
Il prodotto in questione è approvato dal ministero della Salute e si trova nel Registro, i costituenti però sono amminoacidi per i quali non sono stati approvati claim relativi all’attività dimagrante. Sulla confezione, infatti, non si legge nessun riferimento a questa attività, mentre la troviamo sul sito.
Il parere dell’esperto
Per orientarci in questa giungla, abbiamo chiesto un parere a Luca Bucchini, di Hylobates, società di consulenza specializzata in prodotti alimentari.
“Esistono farmaci per il trattamento dell’obesità, alcuni dei quali attualmente in fase di approvazione – dice Bucchini – e altre sostanze con proprietà anoressizzanti, ma considerate pericolose. Queste però non sono ammesse negli integratori, o per l’attività farmacologica o per la mancanza di sicurezza. Sono poche le sostanze ammesse negli integratori per cui il parere scientifico dell’Efsa ha dato esito positivo per quanto riguarda la perdita di peso. Per le piante, invece, in mancanza di decisioni europee, alcune indicazioni sono ammesse dal nostro Ministero sulla base della tradizione.”
“Alcune sostanze (come tè verde, caffeina e carnitina) possono aiutare il processo di dimagrimento – continua Bucchini – solo se assunte nelle dosi opportune e combinate con uno stile di vita che favorisca questo processo. Per perdere peso è necessario modificare la dieta in modo da renderla adeguata e aumentare l’attività fisica, solo così è possibile dimagrire in maniera sicura e duratura.”
Oltre a farmaci e integratori, esistono anche prodotti definiti “dispositivi medici”. Cosa distingue questi prodotti da farmaci e integratori? “Quella dei dispositivi medici è una categoria vastissima di prodotti – spiega l’esperto – che comprende, oltre a strumenti come siringhe e cateteri, prodotti che non rientrano nelle altre due categorie (farmaci o integratori) perché a base di sostanze che non sono assorbite dall’organismo, ma agiscono in modo principalmente fisico-meccanico. Questi prodotti possono essere a base di fibre, e agire per esempio riducendo l’assorbimento dei principi attivi alimentari. Non rientrano quindi nei farmaci, né negli integratori.”
Cosa possiamo consigliare ai lettori?
“Il consiglio – suggerisce Bucchini – è quello di rivolgersi sempre a farmacie oppure a siti autorizzati alla vendita di farmaci, individuati da uno specifico “bollino” che rimanda al sito del ministero della Salute, perché in rete possiamo trovare anche prodotti che contengono farmaci o sostanze pericolose. Ricordiamo sempre che per dimagrire è comunque necessario cambiare stile di vita. Se vogliamo aiutare questo processo con un integratore, è necessario leggere attentamente l’etichetta e spesso opportuno chiedere un parere al nostro medico perché tutti questi prodotti potrebbero interagire in modo negativo con eventuali farmaci che stiamo assumendo, oppure ridurne l’assorbimento e quindi l’efficacia.”
Per eventuali dubbi, possiamo trovare la normativa di riferimento sul sito del Ministero della Salute.
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Giornalista pubblicista, laureata in Scienze biologiche e in Scienze naturali. Dopo la laurea, ha collaborato per alcuni anni con l’Università di Bologna e con il CNR, per ricerche nell’ambito dell’ecologia marina. Dal 1990 al 2017 si è occupata della stesura di testi parascolastici di argomento chimico-biologico per Alpha Test. Ha collaborato per diversi anni con il Corriere della Sera. Dal 2016 collabora con Il Fatto Alimentare. Da sempre interessata ai temi legati ad ambiente e sostenibilità, da alcuni anni si occupa in particolare di alimentazione: dalle etichette alle filiere produttive, agli aspetti nutrizionali.