La fine dell’era delle gabbie nell’Unione Europea è più vicina. Il Parlamento europeo ha esortato la Commissione europea a vietare l’uso delle gabbie negli allevamenti entro il 2027, approvando una risoluzione sull’iniziativa dei cittadini europei End the Cage Age con una maggioranza schiacciante, 558 membri a favore, 37 contro e 85 astensioni. La risoluzione esorta a rivedere l’obsoleta direttiva europea sugli animali da reddito per eliminare gradualmente i crudeli sistemi di allevamento in gabbia. Questo eviterà che ogni anno più di 300 milioni di animali – come galline, maiali e conigli – siano ancora tenuti in gabbie anguste. La risoluzione approvata ieri sottolinea che tutti i prodotti immessi sul mercato europeo – compresi quelli importati – devono essere conformi ai futuri standard senza gabbie. Inoltre, la risoluzione ha rimarcato la necessità di fornire adeguati incentivi e programmi finanziari per sostenere gli allevatori nella transizione verso i nuovi sistemi.
L’iniziativa è sostenuta da 21 associazioni italiane (Amici della terra Italia, Animal Aid, Animal Equality, Animal Law Italia, Animalisti Italiani, CIWF Italia Onlus, Confconsumatori, ENPA, HSI/Europe – Italia, Il Fatto Alimentare, Jane Goodall Institute Italia, LAC – Lega per l’abolizione della caccia, LAV, Legambiente, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, LEIDAA, OIPA, Partito Animalista, Terra Nuova, Terra! Onlus, LUMEN APS) che hanno valutato positivamente la decisione del Parlamento europeo contro le gabbie, sottoscritta da 1,4 milioni di cittadini che hanno firmato il progetto “End the Cage Age.” “Ora la palla è nel campo della Commissione – precisano le associazioni italiane – ci aspettiamo di vedere il passaggio dalle parole all’azione, con un calendario ambizioso che ponga fine all’uso delle gabbie”.
Il Parlamento europeo ha anche chiesto alla Commissione di “presentare proposte per vietare l’alimentazione forzata crudele e inutile di anatre e oche per la produzione di foie gras”. I deputati hanno spinto la Commissione ad accelerare la revisione della legislazione UE sul benessere degli animali, chiedendo che sia completata entro il 2022 invece del 2023, come attualmente previsto. Questo può garantire che il divieto delle gabbie negli allevamenti animali sarà introdotto entro il mandato dell’attuale Commissione, che lascerà l’incarico nel 2024. La deputata Eleonora Evi, co-presidente del gruppo di lavoro del Parlamento europeo sull’allevamento senza gabbie, ha dichiarato: “Adottando, con un’ampia maggioranza una risoluzione che chiede l’eliminazione graduale dell’uso delle gabbie negli allevamenti animali, il Parlamento europeo ha portato l’UE un passo più vicino a porre finalmente fine alla crudele pratica dell’allevamento in gabbia, che ogni anno condanna oltre 300 milioni di animali. Con questa risoluzione inviamo un messaggio inequivocabile alla Commissione europea, che ora deve presentare una proposta legislativa permettendo una transizione verso metodi di allevamento più umani, sostenibili e sani in tutti i Paesi”.
Il commissario per la salute, Stella Kyriakides, ha partecipato al dibattito sulla risoluzione e ha espresso il suo sostegno all’ICE “End the Cage Age”. Ha commentato che l’impegno della Commissione per migliorare il benessere degli animali “rimane un imperativo morale, sanitario ed economico”. La Commissione ha in programma di annunciare la risposta il 30 giugno di quest’anno, per arrivare in seguito a una proposta di nuova legislazione. La proposta avrebbe bisogno poi dell’approvazione del Parlamento europeo e del Consiglio dell’UE.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
entro il 2027??
Perchè entro quest’anno non si può
Perché si vuole dare agli allevatori il tempo necessario di organizzarsi per una transazione meno…” Bestiale” …!! Il che vorrà dire, caro Federico, che per altri 6 anni e mezzo gli animali dovranno vivere dentro il girone infernale a cui l essere umano li ha sistemati per anni, privandoli della loro libertà, dei loro bisogni primari e delle loro necessità comportamentali…!!
La pandemia ha stravolto la vita di intere famiglie, nonché di tanti ragazzi e insegnanti che si sono dovute organizzare in tempi record per adattarsi a intraprendere lezioni e studi a distanza, nonostante le difficoltà tempistiche, economiche ed organizzative, e agli allevatori vengono dati 6 anni e mezzo per trovare il tempo di organizzarsi per una transizione più umana, che rispetti la naturale e ritrovata libertà degli animali…una piccola illusione di vita prima del macello..!!!