In Italia, tra marzo 2016 e marzo 2017, le vendite di frutta e verdura biologiche a peso imposto, cioè preconfezionate, hanno raggiunto i 147 milioni di euro nei soli supermercati e ipermercati, segnando un aumento del 28% rispetto all’anno precedente, a fronte di un +9% delle vendite di ortofrutta in generale. Il biologico rappresenta il 4,4% sul totale delle vendite di ortofrutta e il 60% delle famiglie italiane ha acquistato frutta e verdura a marchio biologico in almeno un’occasione nel 2016. È quanto emerge da una ricerca Nomisma.
Tra i fattori che spingono in alto l’interesse verso il biologico vi sono reddito e istruzione. L’interesse per l’ortofrutta fresca biologica, poi, è influenzato dagli stili alimentari: 84% nei vegetariani e 83% tra i vegani, mentre tra chi segue la dieta macrobiotica la quota è superiore al 90%.
Anche nei nuclei con figli di età inferiore a 12 anni l’interesse per l’ortofrutta fresca biologica è più alto: le famiglie acquirenti in questo segmento sale al 72% contro il 56% delle famiglie senza figli conviventi o con figli già adolescenti.
Per il 24% degli acquirenti, il primo motivo di acquisto di frutta e verdura biologiche è perché sono più sicure per la salute, per il 23% è perché sono più rispettose dell’ambiente e per il 16% perché sono facilmente accessibili, essendo disponibili nei supermercati abitualmente frequentati.
Il fatto che il biologico sia percepito come un sinonimo di grande qualità è dimostrato dal 63% di acquirenti secondo i quali l’ortofrutta fresca biologica ha caratteristiche organolettiche superiori a quella convenzionale.
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