È un problema confermato anche dai dati dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie statunitensi: il 60% dei bambini non mangia abbastanza frutta e addirittura il 93% non mangia verdura a sufficienza, in base alle dosi indicate nelle linee guida ufficiali. E, nonostante il varo della strategia MyPlate da parte del governo, avvenuto nel 2011, negli ultimi anni la situazione non è cambiata molto. Ora, però, uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition da ricercatori del dipartimento di Scienze della nutrizione dell’università della Pennsylvania indica una via molto semplice, e a costo zero, per ottenere risultati più incisivi, almeno per quanto riguarda i bambini delle scuole materne: mettere più frutta e verdura nei piatti che vengono offerti.
I ricercatori hanno infatti selezionato una cinquantina di bambini di età compresa tra i tre e i cinque anni e hanno sperimentato due tipi di cambiamenti: l’aggiunta e la sostituzione. Con la prima modalità hanno aggiunto ai piatti abituali, compresi gli snack a metà giornata, il 50% di frutta o verdura a bassa densità calorica mentre, con la seconda, hanno aggiunto il 50% di frutta e verdura, riducendo una quantità di altro cibo equivalente in termini di peso. Quindi hanno verificato che cosa era successo, cioè se i bambini avevano mangiato più vegetali, e quanti.
Per quanto riguarda le verdure, l’aggiunta ne ha aumentato l’assunzione in media del 24%, mentre la sostituzione è arrivata al 41%. Per la frutta, gli incrementi sono stati rispettivamente del 33 e del 38%. Dal punto di vista delle calorie, poi, l’aggiunta è risultata associata a un incremento del 5%, mentre la sostituzione a una diminuzione del 6%. Alla fine, neppure così i bambini sono riusciti a raggiungere le quantità consigliate per quanto riguarda la verdura, mentre per la frutta l’obiettivo si è dimostrato più vicino, e a volte è stato centrato. Secondo gli autori, ciò significa che, se da una parte entrambe le strategie sono efficaci, quando non si vogliono far crescere le calorie assunte (problema ormai comune anche nella prima infanzia), è meglio ricorrere alla sostituzione.
Infine, per raggiungere l’obiettivo di un consumo adeguato di frutta e verdura da parte dei bambini, i ricercatori suggeriscono di associare questo sistema ad altri metodi, tra cui, per esempio, la preparazione di creme a base di cavolfiore o di altre verdure da utilizzare per le carni, o di creme di frutta come farcitura dei dolci. Si tratta, in questo caso, di piccoli trucchi per migliorare l’apporto di vegetali, da affiancare comunque sempre alla presentazione, nei piatti serviti, di quantitativi maggiori rispetto a quelli soliti. Infatti, nascondere la frutta e verdura in modo che non siano riconoscibili, non aiuta a educare il gusto e non crea abitudini che, come hanno dimostrato altri studi, se acquisite in tenera età, tendono poi a rimanere.
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Giornalista scientifica
50 bambini …..pochi. E ancora una volta si SBAGLIA CLAMOROSAMENTE. Secondo la maggior parte degli studiosi è sufficiente mettere la frutta e la verdura nel piatto di un bimbo per fargliela mangiare.