Ogni giorno nel mondo si bevono più di due miliardi di tazze di caffè: una quantità enorme, che produce quantitativi altrettanto macroscopici di fondi di caffè che, in grandissima parte, vengono semplicemente buttati via e solo in minima parte destinati al compostaggio. Eppure, in questi scarti sono presenti molti elementi preziosi come grassi, antiossidanti, fibre e proteine, che potrebbero essere pienamente impiegati dall’industria alimentare, farmaceutica e cosmetica, abbattendo significativamente l’impronta ambientale associata al caffè, così come quella dei prodotti che essi potrebbero contribuire a realizzare.
Una bioraffineria per recuperare materiali utili
Partendo da questo presupposto, e dal fatto che mediamente si utilizza solo l’1% dei nutrienti che il caffè contiene, un gruppo di imprenditori danesi ha fondato Kaffe Bueno e ha ottenuto un finanziamento da 2,5 milioni di euro dal Consiglio europeo per l’innovazione (Eic) per realizzare la sua prima bioraffineria per il caffè a Rødovre. Lo stabilimento ha aperto ufficialmente i battenti a fine settembre e al momento può trattare fino a 500 tonnellate di fondi di caffè all’anno, ma ha le potenzialità di espandere la sua capacità produttiva fino a 1.500 tonnellate. Secondo quanto riferisce FoodNavigator, tra i prodotti che la bioraffineria dovrebbe produrre vi sono fibre prebiotiche solubili e insolubili, antiossidanti, coloranti, acidi grassi, emulsionanti e agenti per l’incapsulamento di probiotici e altre molecole attive.
Abbattere le emissioni associate allo smaltimento dei fondi di caffè
Dal punto di vista delle emissioni, diminuiscono moltissimo quelle di metano dovute allo smaltimento del caffè ma anche quelle di gas serra associate alla coltivazione delle materie prime che sarebbero necessarie a ottenere gli stessi prodotti, evitando anche di utilizzare nuovi terreni: secondo i fondatori, grazie anche ai processi a elevata tecnologia presenti nello stabilimento, si arriverebbe a un abbattimento delle emissioni dell’80%. Infine, i progetti sono ambiziosi e si sta già esplorando la possibilità di aprire altre bioraffinerie in Germania, Paesi Bassi, Stati Uniti e Sud America. Un’espansione che potrebbe portare Kaffe Bueno a recuperare 15mila tonnellate di fondi di caffè all’anno.
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Giornalista scientifica