Due condanne per lo scandalo del fipronil nelle uova che nell’estate del 2017 aveva travolto 48 Paesi, Italia compresa, causando il ritiro dal mercato di centinaia di migliaia di prodotti. Ora un tribunale olandese ha stabilito che due persone dovranno trascorrere un anno in carcere e le loro aziende, Chickfriend e Chickclean, dovranno pagare una multa di 25 mila euro per aver usato illecitamente la sostanza vietata negli allevamenti di pollame dei Paesi Bassi e aver messo in pericolo la salute pubblica, riporta Food Safety News.
Lo scandalo era esploso nel luglio del 2017 quando l’Autorità olandese per la sicurezza alimentare (Nvwa) aveva diramato un allerta sulle uova contaminate dal fipronil, un insetticida acaricida il cui uso non è autorizzato nel settore avicolo. Le autorità olandesi erano state avvisate dagli omologhi belgi dell’Agenzia federale per la sicurezza della catena alimentare (Afsca), che nel mese di giugno aveva rilevato la presenza della sostanza vietata in un allevamento. Il fipronil è considerato “moderatamente tossico” per gli esseri umani dall’Organizzazione mondiale della sanità, ma in grandi quantità può causare danni a reni, fegato o tiroide.
La sostanza vietata era presente – senza che fosse indicato sulle etichette – in una serie di prodotti utilizzati per controllare le infestazioni da acaro rosso del pollame, un parassita che può ridurre la produzione di uova e aumentare la suscettibilità alle malattie degli animali. Questi prodotti, per la maggior parte acquistati attraverso un fornitore belga, sono stati usati dalle due persone condannate per disinfestare i capannoni di 283 allevamenti di pollame dei Paesi Bassi, che rappresentano circa il 20% di tutti gli stabilimenti del Paese.
Quando la contaminazione da fipronil è stata scoperta ha avuto conseguenze esplosive sul mercato della uova di tutta Europa. Centinaia di allevamenti, non solo nei Paesi Bassi, sono stati chiusi, milioni di polli e galline sono stati abbattuti e un numero ancora maggiore di uova è stato tolto dal mercato e distrutto. In Germania i discount Aldi avevano addirittura smesso del tutto di venderle finché la situazione non si fosse chiarita, e in Italia i supermercati hanno visto gli scaffali svuotarsi per le difficoltà ad approvvigionarsi di uova.
Questo non è l’unico procedimento giudiziario innescato dallo scandalo fipronil. Riferisce sempre Food Safety News come in Belgio sia imminente il processo per sette persone e quattro aziende. A marzo 2021, invece, un altro tribunale aveva respinto la richiesta degli allevatori di pollame che ritenevano la Nvwa in parte responsabile dei danni economici subiti perché avrebbe dovuto agire più tempestivamente. Accuse per i ritardi erano già fioccate nel 2017, quando era stato rivelato che l’Afsca non aveva allertato i consumatori belgi per oltre un mese nonostante fosse a conoscenza della contaminazione.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.