La storia del focolaio europeo di Salmonellosi, provocato dai prodotti Kinder Ferrero confezionati nello stabilimento di Arlon in Belgio, si arricchisce di un nuovo elemento molto importante. Secondo un comunicato dell’azienda apparso sul sito francese il 7 aprile 2022, lo stesso ceppo di Salmonella Typhimurium responsabile delle infezioni dei bambini, era stato identificato all’interno dell’impianto già lo scorso 15 dicembre 2021 nel corso dei controlli interni. La contaminazione era stata rilevata in un filtro posto all’uscita di due serbatoi di latticello. Il comunicato di Ferrero precisa che all’epoca i prodotti potenzialmente contaminati erano stati bloccati prima della distribuzione e che nei giorni immediatamente successivi il filtro è stato sostituito e sono aumentati i controlli interni sia sui prodotti in linea sia su quelli confezionati. “Dopo questa prima fase – scrive un comunicato dell’Efsa – sono stati fatti dei campionamenti e non avendo trovato traccia di Salmonella la produzione è ripresa e i prodotti sono stati distribuiti nuovamente in Europa e nel mondo”. Alla fine di marzo 2022, avendo la disponibilità dei dati di sequenziamento, gli scienziati hanno collegato casi umani di Salmonellosi ai prodotti distribuiti dallo stabilimento in Belgio, attraverso tecniche di tipizzazione molecolare avanzate.
A lanciare l’allarme è stato il Regno Unito che ha identificato il primo episodio il 7 gennaio 2022. Come ricostruito dal magazine francese 60 Millions de Consommateurs, il 17 febbraio le autorità sanitarie britanniche hanno contattato i colleghi francesi per segnalare la presenza di un focolaio di Salmonella in corso nel paese. A questo punto i francesi hanno scoperto dei casi di salmonellosi geneticamente identici a quelli britannici e hanno cominciato a ricercare la causa. In seguito a colloqui portati avanti con 15 malati (o i loro genitori, vista l’età media degli individui colpiti) si è scoperto che tutti i bambini avevano consumato il giorno prima dell’insorgenza dei sintomi prodotti Kinder Ferrero provenienti dallo stabilimento di Arlon, in Belgio (sito industriale che ogni anno produce il 7% del volume totale dei prodotti Kinder Ferrero). Un collegamento analogo è stato fatto nel corso delle indagini epidemiologiche delle autorità britanniche. Dal 2 aprile 2022 sono iniziate le segnalazioni da parte delle autorità nazionali e l’azienda ha effettuato un richiamo volontario di prodotti e lotti specifici in vari paesi.
Ferrero a questo punto ha subito richiamato volontariamente e in modo precauzionale tutti i prodotti realizzati nell’impianto belga e distribuiti in diversi Paesi. Fra questo gruppo di dolci richiamati c’erano anche gli ovetti Kinder Sorpresa. Il richiamo è stato poi esteso a tutti i Kinder Sorpresa, Kinder Mini Eggs, Kinder Sorpresa Maxi 100 g e Kinder Schoko-Bons prodotti dal mese di ottobre 2021 sino a gennaio 2022 nello stabilimento. L’8 aprile 2022, a seguito di controlli ufficiali, l’Autorità federale belga per la sicurezza della catena alimentare ha deciso di sospendere l’autorizzazione alla produzione nello stabilimento di Arloon, perché Ferrero non è stata in grado di fornire informazioni complete. La stessa Ferrero poi ha ammesso che “ci sono stati dei problemi interni, che hanno provocato dei ritardi nel recupero e nella condivisione delle informazioni”.
Gli ultimi dati diffusi dal Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc) fanno salire il numero di casi di Salmonella sotto indagine a 142, di cui 114 accertati e 28 probabili, principalmente tra i bambini di età inferiore a 10 anni, con una percentuale di ricoveri insolitamente alta e sintomi clinici severi. Problemi simili sopimmo stati rilevati in nove paesi – Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito e Svezia –, ma nessun caso è stato segnalato in Italia finora. Nonostante questo, Ferrero ha richiamato anche nel nostro paese alcuni prodotti provenienti dallo stabilimento di Arlon. Il ritiro è iniziato da numerosi lotti di Kinder Schoko-Bons, e si è poi esteso agli ovetti Kinder Sorpresa ‘Pulcini’ e Kinder Sorpresa Maxi ‘Puffi’ e ‘Miraculous’. L’azienda in un comunicato precisa che le uova di Pasqua Kinder GranSorpresa non sono coinvolte dal richiamo, perché prodotti nello stabilimento italiano di Alba.
© Riproduzione riservata Foto: Ferrero
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giornalista redazione Il Fatto Alimentare