insalata verde romana tagliere

Fresh Romano saladLe autorità sanitarie statunitensi hanno invitato i cittadini di tutto il Paese a non consumare lattuga romana di alcun tipo e a gettare nella pattumiera quella che hanno già in casa, pulendo bene il frigorifero e le superfici che ne sono venute a contatto. Ai negozi è stato raccomandato di non venderla, neppure precotta e nelle confezioni di insalata mista, e ai ristoranti di non utilizzarla nella preparazione dei piatti.

L’avvertimento è stato diffuso dopo che si è scoperto un nuovo focolaio di Escherichia coli (E. coli), con 32 casi confermati di persone colpite dal batterio E. coli O157:H7 in undici Stati, 13 persone ricoverate in ospedale, di cui una colpita da sindrome emolitica uremica, un tipo di insufficienza renale. 22 casi confermati sono stati registrati anche in Canada, con otto ospedalizzazioni e un caso di sindrome emolitica uremica. In entrambi i Paesi non è stato registrato alcun decesso.

Le evidenze epidemiologiche indicano che probabilmente è la lattuga romana la causa dell’epidemia, iniziata tra l’8 e il 31 ottobre, dato che tutte le persone colpite hanno riferito di averla mangiata nei giorni precedenti la malattia. Il batterio di E. coli responsabile di questa epidemia ha la stessa impronta genetica del ceppo che fu all’origine di un altro focolaio, sempre collegato alla lattuga romana, nel 2017. Il microrganismo individuato invece non è correlato all’epidemia registrata tra marzo e luglio di quest’anno, la cui causa è stata alla fine individuata nella polvere proveniente da un allevamento intensivo di bovini in Arizona, che si era diffusa sul terreno e nelle acque di un canale.

Quale sia la causa della contaminazione attuale della lattuga romana e quali coltivazioni ne siano coinvolte non è stato ancora accertato, quindi è scattato l’allarme e la raccomandazione di non consumare il prodotto in tutti gli Stati Uniti, senza eccezioni per tipo, marca e provenienza. In Canada, invece, l’invito a non consumare questo tipo di insalata è stato limitato alle tre province in cui si sono registrati i casi.

I sintomi più frequenti dell’infezione provocata dal batterio E. coli sono forti crampi allo stomaco, vomito e diarrea sanguinolenta. La maggior parte delle persone migliora entro 5-7 giorni. Alcune infezioni sono molto lievi, ma altre sono gravi o addirittura pericolose per la vita.

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