Arriva la Dieta Dukan dei 7 giorni: modello nutrizionale scorretto che può portare a patologie cardiovascolari e tumori. Il parere di Enzo Spisni dell’Università di Bologna
Arriva la Dieta Dukan dei 7 giorni: modello nutrizionale scorretto che può portare a patologie cardiovascolari e tumori. Il parere di Enzo Spisni dell’Università di Bologna
Eleonora Viganò 3 Giugno 2014Pierre Dukan, l’ex medico diventato famoso con la dieta che porta il suo nome, è tornato in libreria con una novita “La dieta Dukan dei 7 giorni” edito da Sperling Kupfer. Si tratta di un testo dove l’autore continua l’attività commerciale di venditore di diete e prodotti per dimagrire, in linea con la sua filosofia basata sull’opportunità di seguire un regime iperproteico. Questa uscita rispecchia la necessità commerciale del costante aggiornamento del modello di riferimento e della ricerca di nuovi target.
Il nuovo testo e la nuova dieta sono pensati per le persone che hanno ripreso qualche chilo dopo l’ultima dieta e incontrano difficoltà a rispettare un regime intransigente e rigido come quello tradizionale proposto dall’ex medico. Si tratta di una proposta più dolce rispetto alla precedente. Per rinfrescare la memoria, ricordiamo che la classica dieta Dukan prevede una fase iniziale in cui ci si nutre di sole proteine fino a un massimo di cinque giorni, per poi continuare alternando un giorno a base di proteine con un altro a base di proteine e verdure fino al raggiungimento del peso desiderato. La dieta può andare avanti per qualche stagione, perdendo un chilo a settimana nei primi mesi, per poi rallentare. Questo significa che – in relazione alla quantità di peso da perdere – una persona non assume per 5-6 mesi carboidrati tranne quelli presenti insieme alla crusca di avena la mattina per colazione o quelli normalmente presenti negli alimenti proteici in piccole quantità (come nello yogurt o nel formaggio in fiocchi).
Le rinunce sono quindi importanti e protratte a lungo. Con il programma dei sette giorni Dukan cerca di coinvolgere chi teme i danni dovuti all’eccesso di proteine, alle persone che non sono riuscite a mantenere il peso raggiunto con la classica dieta, ma non hanno la forza di ricominciare dall’inizio. Il metodo si basa su un ciclo di sette giorni da ripetere, che in sostanza ripropone la dinamica Dukan (ad ogni step si aggiunge un alimento o una categoria di alimenti tra quelli “vietati”, in modo da vivere la dieta con l’idea della “ricompensa”).
Da lunedì a giovedì la dieta è dimagrante, il venerdì si definisce di transizione e nel weekend si può finalmente dimenticare ladieta e mangiare ciò che si vuole. Entrando nel dettaglio il lunedì è il classico giorno di proteine in quantità illimitata, il martedì si introducono anche le verdure, sempre in quantità illimitata, il mercoledì si introduce la frutta, il giovedì è permesso mangiare anche 40/50 grammi di pane integrale, il venerdì possiamo lasciarci andare al formaggio (quello vero e non fiocchi di latte), il sabato è permesso un pasto “amidaceo” (pasta, patate, riso, cous cous …) e la domenica è possibile fare un pasto “della festa”, mangiando ciò che si vuole, ma senza fare il bis.
Come nel modello di dieta Dukan classica, anche qui c’è l’obbligo di consumare un cucchiaio e mezzo di crusca d’avena e di fare almeno 20 minuti di camminata al giorno a passo veloce. Troviamo anche una piccola novità alimentare: Dukan introduce il tè verde al peperoncino, da bere freddo (seguendo la ricetta e le dosi presenti nel libro). Incuriositi da questo regime, che sembra più soft rispetto al metodo classico Dukan, abbiamo chiesto un parere a Enzo Spisni, docente di Fisiologia della Nutrizione all’Università di Bologna, per capire quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questo regime dietetico e del metodo iperproteico in generale.
redazione Il Fatto Alimentare
Si parla tantissimo di diete oggigiorno. Ce ne sono di tutti i tipi: vegetariana, vegana, Dukan, mediterranea, del DNA, di questo, di quello… La dieta, o meglio, l’alimentazione giusta per noi stessi non ce la possono scrivere dietologi o nutrizionisti, ma solo noi stessi. Se ognuno di noi imparasse ad ascoltare esclusivamente il nostro corpo e quello che il nostro organismo necessita allora non ci sarebbero problemi di sovrappeso oppure di obesità. Saper distinguere la vera fame dalla gola è la chiave per mantenere un corpo sano ed in forma. Se volete imparare ad ascoltare il vostro corpo venite sul nostro sito, dove troverete quello di cui avete bisogno 🙂
“parlare” di “dieta” non significa sapere quel che si dice. Quando non trattasi di oculate strategie di marketing (leggi: VENDI VENDI VENDI), sono vuote chiacchiere buone per il bar o il parrucchiere. Certo, è possibile “ascoltare il proprio corpo” e “farsi” la dieta da soli senza spendere i soldi del nutrizionista conservando la salute: basta studiare le proprietà degli alimenti, le composizioni, le frodi pubblicitarie, la fisiologia umana, i vari apparati specialmente il neuroendocrino, il digerente e il geneto-urinario, e nessuno farà la figuraccia di aver allagato il palazzo per essersi improvvisato idraulico, no?
Condivido
Io non nulla da vendere, ma un semplice consiglio gratuito che fa risparmiare, invece di spendere:
“mangiare meno di tutto quello che la nostra tradizione mediterranea ci ha costruito per secoli, semplicemente utilizzando piatti più piccoli e cibi freschi e genuini”
Questa non è dieta ma buon senso per prevenire e mantenere la salute ed il giusto peso forma.
Se siamo fisicamente ammalati oppure nevrotici cibo-dipendenti, occorre l’aiuto dello specialista (diabetologo, nefrologo, cardiologo, allergologo, psicologo).
L’assurdità è che dal punto di vista psicologico la dieta Dukan impone più privazioni delle diete “classiche” (chiamiamole così) prescritte da dietologi e dietisti, quindi non capisco in che modo una persona riesca a seguire maggiormente una Dukan che non un’alimentazione morigerata… boh!