0520_nutella_630x420 nute+
Carrie Ruxton della Fss è stata accusata di conflitto di interessi per i suoi legami con Ferrero

Una famosa nutrizionista dell’agenzia per la sicurezza alimentare scozzese Food Standards Scotland (Fss), ospitata spesso in programmi televisivi britannici, è stata accusata di conflitto di interessi per i suoi legami con Ferrero. La notizia è stata diffusa dal sito  FoodNavigator. A portare alla luce il rapporto di Carrie Ruxton con l’azienda di Alba sono stati alcuni recenti report, che hanno messo sotto accusa il lavoro di consulenza svolto dall’esperta per il programma di responsabilità sociale di Ferrero a partire dal 2014, quando ancora la Ruxton non era membro dells Fss.

Secondo la giornalista alimentare Joanna Blythman i legami di Ruxton con Ferrero sono “semplicemente inaccettabili”. Per Simon Capewell, professore di epidemiologia clinica all’Università di Liverpool, le consulenze per Ferrero sono invece un “enorme conflitto di interessi” che rende la posizione della nutrizionista nell’agenzia “indifendibile”.

La nutrizionista si difende dall’accusa di conflitto di interessi affermando di rendere pubbliche tutte le sue consulenze

Dal canto suo, Carrie Ruxton risponde alle accuse con una dichiarazione in cui afferma che il presidente di Food Standards Scotland è a conoscenza di tutte le attività di consulenza alle aziende – più di 100 dal 2004 – svolte dalla nutrizionista dal momento della sua nomina nell’agenzia nel 2015. Ruxton ricorda anche di avere l’abitudine di pubblicare una dichiarazione di interessi trimestrale che va “ben oltre il minimo richiesto, elencando il tipo di lavoro svolto per i clienti”.

Le accuse contro la giornalista Carrie Ruxton non si limitano al conflitto di interessi. Si ipotizza che la nutrizionista abbia “tentato di minimizzare, senza successo i danni reali dello zucchero sulla salute pubblica”, come dichiara Joanna Blythman. Il quotidiano The Times accusa la nutrizionista di essersi opposta alla Sugar Tax, che sarà in vigore nel Regno Unito dal 2018. Ruxton, pur ammettendo di aver avuto dubbi in passato sull’efficacia di questa misura per combattere diabete e obesità, respinge le accuse affermando di aver cambiato idea sulla Sugar Tax grazie a prove portate da più parti. In ogni caso, se le accuse dovessero rivelarsi fondate, non sarebbe certo la prima volta che la scienza si piega agli interessi di Big Food.

© Riproduzione riservata

sostieni

Le donazioni si possono fare:

* Con Carta di credito (attraverso PayPal). Clicca qui

* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264

 indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare.  Clicca qui

0 0 voti
Vota
2 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
ezio
ezio
28 Aprile 2017 11:10

Non è possibile ne conciliabile che un ricercatore, di una qualsiasi agenzia per la sicurezza alimentare, faccia consulenze a produttori di alimenti, di cui la stessa agenzia ne sorveglia la qualità e sicurezza.
Sono situazioni conflittuali di principio insostenibili sia in buona fede, sia ovviamente in possibile mala fede.

Valerio
Valerio
29 Aprile 2017 13:50

Il conflitto di interessi non risolto é una gigantesca truffa che investe ogni settore ed é uno strumento potentissimo per affermare la supremazia dei bisogni di parte e manipolare quelli collettivi. Basta pensare ad es che in un settore altrettanto delicato come quello della salute le big Pharma sono i maggiori finanziatori degli enti di controllo pubblico e delle rivista scientifiche che avvalorano le loro ricerche sui farmaci….è che spesso hanno nei loro organismi direttivi esperti condivisi. Sarà un caso che nel nostro paese non si riesca ad avere ancora una normativa adeguata?