In questi giorni è stato firmato il decreto che nomina i nuovi componenti del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare (CNSA). Stiamo parlando di una struttura composta da 13 esperti designati dal Ministero della salute “di comprovata esperienza scientifica ed elevata professionalità nelle materie attinenti alla valutazione del rischio nella catena alimentare nei vari settori” (*).
Il nuovo Comitato si apre all’insegna di un moderato rinnovamento visto che nella sua composizione figurano 4 nuovi membri. Il rinnovamento è solo parziale, perché se il numero dei partecipanti è stato ridotto da 18 a 13, l’età media si è innalzata e le donne sono quasi del tutto sparite. In compenso sono aumentate le figure collegate alle rappresentanze istituzionali, ma con meno esperienze internazionali. È curioso rilevare come in una struttura di questo tipo siano assenti membri che fanno parte di panel Efsa che, in ogni caso è l’Agenzia di riferimento per chi si occupano di sicurezza alimentare in Europa.
Tra le ultime iniziative del CNSA ricordiamo pareri interessanti e di attualità, quali la valutazione delle proposte Efsa di modernizzazione dell’ispezione delle carni, le interazioni fra energy drinks e sostanze alcoliche e la valutazione della concentrazione di aflatossina M1 dal latte ai formaggi (consultabili nel sito). Il Comitato non ha però ricoperto quel ruolo di sostegno consolidato all’azione del Ministero della Salute, che qualcuno auspicava ipotizzando nel CNSA, una forma embrionale dell’authority italiana per la sicurezza alimentare di cui si è parlato molto anni fa. Era lecito aspettarsi un migliore utilizzo del Comitato che sicuramente è stato impiegato poco, rispetto alle aspettative. A questo punto, visto che il progetto dell’Agenzia italiana per la sicurezza alimentare è del tutto svanito, forse varrebbe la pena trasferire le competenze del CNSA all’Istituto Superiore di Sanità che, in qualità di organo tecnico-scientifico del sistema sanitario, ha una consolidata tradizione di indipendenza e competenza.
Ecco l’elenco delle persone nominate dal Ministero della salute come componenti del Comitato Nazionale per la Sicurezza Alimentare (CNSA)
Ferdinando Romano (Ordinario di Igiene generale all’Università La Sapienza di Roma)
Leonello Attias (Ricercatore del Centro nazionale sostanze chimiche dell’ISS)
Gaetano Crepaldi (Direttore Istituto Neuroscienze di Padova)
Giorgio Calabrese (Docente di dietetica e nutrizione umana- Università del Piemonte Orientale)
Saverio Ciriminna ( Specialista in Igiene e medicina preventiva)
Adriana Ianieri (Ordinario di Ispezione degli Alimenti di origine animale- Dip.to di Scienze Medico Veterinarie- Università di Parma)
Gianfranco Piva (Presidente Comitato Scientifico Scuola dottorato di ricerca per lo studio del sistema agro-alimentare ( Università Cattolica Sacro Cuore)
Giorgio Rondini ( Docente di patologia neonatale- Università di Pavia)
Franco Roperto ( Ordinario di patologia generale- Dip.to di Medicina Veterinaria e produzioni animali- Università di Napoli Federico II
Giuseppe Rotilio (Ordinario di Biochimica- Università Tor Vergata, Roma)
Eugenio Scanziani (Ordinario di Anatomia Patologica, D.to di Scienze Veterinarie Università di Milano)
Giorgio Varisco (Direttore Sanitario IZS Lombardia Emilia Romagna)
Gian Vincenzo Zuccotti (Associato di pediatria generale specialistica, Direttore della Clinica pediatrica dell’Università di Milano- AO “Luigi Sacco”
(*) additivi alimentari, aromatizzanti, coadiuvanti tecnologici e materiali a contatto con gli alimenti; additivi e prodotti o sostanze usate nei mangimi; salute dei vegetali, prodotti fitosanitari e i loro residui; organismi geneticamente modificati; prodotti dietetici, alimentazione e allergie; pericoli biologici; contaminanti nella catena alimentare, salute e benessere degli animali.
Sara Rossi
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
Ma in nessun comitato si ascolta la voce dei consulenti, che , lungi dal rappresentare interessi di parte, sono invece l’occhio sul campo , coloro che vedono e conoscono visitando le attività le problematiche con cui gli OSA si confrontano e si scontrano quotidianamente.
Il consulente serio, colui che periodicamente visita le attività mettendo a disposizione la propria professionalità e le proprie conoscenze dovrebbe diventare il punto di confronto , il termine di paragone fra coloro che pensano e scrivono le normative e chi le deve non solo applicare ma anche spiegare e far attuare dall’OSA che spesso non ne vorrebbe neppure sentire parlare!