Vi dice niente il nome Oxfam? Forse la parola non è nuova a chi s’interessa di solidarietà internazionale: si tratta di un grande network, impegnato da decenni nella battaglia contro fame, povertà e ingiustizia che da poco è una realtà anche in Italia. Fondata nel lontano 1942 da un gruppo di volenterosi di Oxford, Oxfam ha sviluppato un approccio a 360 gradi, “all-terrain”. Ciò significa che opera senza sosta e su tutti i fronti: “dall’alto” per mobilitare i cittadini con campagne di sensibilizzazione e fare “lobby” presso i loro politici (a Bruxelles, Ginevra, New York, Washington, Brasilia); “dal basso” per combattere le cause strutturali dello squilibrio con i cittadini. Alla gente vengono indirizzati non solo gli interventi di emergenza, ma soprattutto i programmi di educazione e di sviluppo.
Oxfam ha di recente lanciato la campagna “Grow”, nota in Italia come “Coltiva. Il cibo. La vita. Il pianeta”.
Il punto di partenza è un dato sotto gli occhi di tutti: un miliardo di persone ogni giorno si addormenta a stomaco vuoto. E gli altri sei miliardi non sempre versano in condizioni ottimali, tra crisi dei prezzi alimentari, fenomeni atmosferici dirompenti sulle produzioni agricole, “land grabbing”.
La soluzione sino ad oggi proposta – produrre di più, sfruttando oltre ogni limite la terra fertile, l’acqua e l’aria pulita da cui tutti dipendiamo – si è rivelata non utile a realizzare obiettivi come mitigare il riscaldamento globale, preservare le risorse naturali, favorire l’accesso dei più poveri al cibo.
Oxfam propone una soluzione diversa, sulla base di esperienze già maturate in molti progetti, dall’Asia al Brasile. Una proposta concreta, rivolta ai responsabili dei governi e delle istituzioni internazionali, alle imprese, ai cittadini. Eccone i principali punti:
– coltivare meglio, garantendo al miliardo di donne e uomini che producono cibo su piccola scala la terra e le risorse necessarie per assicurare una sana alimentazione alle loro famiglie e comunità
– condividere meglio le scelte che governano il sistema alimentare globale, riducendo il potere di pochi sulle decisioni che riguardano tutti
– vivere meglio, favorendo lo sviluppo di imprese più sostenibili, contrastando la minaccia del cambiamento climatico e mettendo a l centro i b isogni delle generazioni future (video).
Ai consumatori, l’invito di “Coltiva” è quello di “far crescere le buone azioni”:
– inizia una politica di acquisti responsabili e chiedi di farlo ai tuoi fornitori.
– rivedi l’efficienza energetica e ricicla: risparmierai denaro e contribuirai al benessere del pianeta.
Dario Dongo
Foto: Photos.com
Per maggiori informazioni:
– la campagna “Grow”, domande e risposte
– la campagna “Grow” in Italia
– il rapporto Oxfam “Coltivare un futuro migliore”