Esclusiva: è arrivata in Italia Coca-Cola life (13 cucchiaini di zucchero per litro al posto dei 21 della versione classica). Resta il no dei nutrizionisti alle bevande zuccherate
Esclusiva: è arrivata in Italia Coca-Cola life (13 cucchiaini di zucchero per litro al posto dei 21 della versione classica). Resta il no dei nutrizionisti alle bevande zuccherate
Fabio Di Todaro 11 Febbraio 2016Coca-Cola life, la nuova bibita verde della multinazionale americana è arrivata anche in Italia. Si trova già nei supermercati Esselunga dove viene venduta ad un prezzo pressoché identico a quella classica. La nuova bibita caratterizzata dal colore verde contiene meno zucchero, grazie all’apporto dell’edulcorante estratto delle foglie di stevia. La bibita, lanciata nel 2013 in Argentina e in Cile e poi diffuso anche negli Stati Uniti e in diversi Paesi europei (Gran Bretagna, Svezia, Irlanda, Belgio, Francia, Lussemburgo, Olanda e Svizzera), ha un contenuto energetico pari al 60% rispetto alla versione classica. In altre parole se un litro di bibita classica contiene 420 kcal o se preferite 21 cucchiaini di zucchero, l’omologa bevanda verde arriva a 270 kcal pari a più di 13 cucchiaini. Gli ingredienti sull’etichetta sono: acqua, zucchero, anidride carbonica, colorante E 150d, aromi naturali (inclusa caffeina), acidificante acido fosforico, edulcorante glicosidi steviolici. L’obiettivo è collocare la nuova lattina verde a metà strada tra la bibita tradizionale e la Coca-Cola Zero che utilizza dolcificanti di sintesi e una lattina contiene poco più di 0,6 kcal. L’auspicio dell’azienda è di soddisfare le esigenze di chi critica l’elevato apporto di zuccheri e l’utilizzo di dolcificanti di sintesi.
Coca-Cola life nasce dalla necessità di fronteggiare il calo delle vendite osservato nel 2015: – 5% in valore e – 2,8% in volume. I motivi sono da ricercare nella maggiore consapevolezza acquisita dai consumatori verso il profilo nutrizionale delle bevande gassate, e nelle accuse rivolte alla company di aver finanziato ricerche per dirottare le responsabilità dei tassi crescenti di sovrappeso e obesità dalla cattiva alimentazione alla scarsa attività fisica. Un ruolo importante ha avuto il dibattito registrato negli ultimi mesi sul ruolo negativo nella dieta giornaliera degli zuccheri aggiunti al cibo.
La rivoluzione di Coca-Cola life riguarda anche il colore verde della lattina e della bottiglia in plastica, a dimostrazione della volontà dell’azienda – già in passato accusata di portare avanti operazioni di greenwashing- di fare presa sul consumatore facendo leva sul colore simbolo dell’ambiente. La sensazione è che l’operazione sia mirata a fermare il lento ma progressivo abbandono da parte dei consumatori. Si tratta di una scelta di marketing con pochi intenti salutistici considerato che le bevande ipocaloriche non rappresentano certo una strategia efficace per fronteggiare sovrappeso e obesità. Il consiglio dei pediatri e dei nutrizionisti che invita a non dare bibite zuccherate ai bambini si scontra con diverse campagne pubblicitarie firmate dalla Coca-Cola e in parte censurate dal Giurì che invitavano le mamme a portare a tavola la bevanda per i loro bambini.
«Nessuno schema dietetico consiglia di sostituire l’acqua con le bevande dolcificate – dichiara Giuseppe Fatati, direttore della struttura complessa di diabetologia, dietologia e nutrizione clinica all’ospedale Santa Maria di Terni – l’acqua è una sostanza essenziale che risponde a un bisogno primario e vitale dell’organismo. La bevanda dolcificata compensa un desiderio secondario, quindi in qualche modo superfluo. In termini di paragone i due aspetti non possono essere messi sullo stesso piano».
I prodotti come la Coca-Cola life non hanno proprietà dimagranti, ma soltanto meno calorie rispetto ai prodotti che non rientrano nella dieta abituale. «Un alimento light con meno calorie rispetto alla formula classica permette di introdurre una quantità inferiore di energia, ma non fa consumare il grasso accumulato – aggiunge Amelia Fiorilli, docente di scienze tecniche dietetiche applicate all’Università Statale di Milano. Le sostanze veramente “dimagranti” agiscono aumentando il metabolismo e non può bastare ridurre un po’ l’introduzione calorica, optando per una bibita light, per contrastare il sovrappeso e l’obesità. Inoltre c’è il rischio concreto che una persona pensi di poter bere un bicchiere in più perché si tratta di un alimento light».
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Giornalista free lance. Twitter: @fabioditodaro
Vista per la prima volta sabato in un supermercato.
Quel verde non attira secondo me … almeno è quello che mi pare di aver verificato. A me ha fatto una ” strana” impressione e mi ha dato l’idea di “non coca cola”, non so come spiegare. Non mi ha fatto venire in mente subito che era sempre quel prodotto, ma con meno zucchero.
E mi sembra che nei carrelli degli altri acquirenti non ce ne fossero di bottiglie.
Il fatto che abbia educolaranti, che tra l’altro fanno più male dello zucchero, diventa una bibita a rischio per celiaci e intolleranti al glutine che quindi non la possono comunque bere se non metteno la scritta senza glutine o la fanno apparire nel prontuario AIC.
Quindi ecco che si tolgono un’altra buona fetta di mercato…..
In più per chi non lo sapesse gli educoloranti sono degli inibitori del cervello cioè mandano degli impulsi al cervello facendogli credere che ciò che stanno bevendo o mangiando sia dolce, ma in realtà è amaro.
Sinceramente preferisco bere, occasionalmente, un buon bicchiere di coca-cola con zucchero, che berne due senza e che mi inibisce il cervello…..