
Le bottiglie di Coca–Cola e Pepsi Cola contengono tracce di alcol. È questa la sensazionale notizia rivelata ieri dalla rivista francese 60 millions des consommateurs edita dall’istituto nazionale del consumo che ha analizzato in laboratorio oltre 19 bevande alla cola di tutte le marche. Si tratta di una quantità ridotta (meno di 10 mg di alcol etilico in un litro, pari a circa lo 0,001%), che sicuramente non crea problemi ai ragazzi. La questione è però molto delicata perché le bibite sono bevute da centinaia di milioni di persone che per motivi religiosi non consumano alcol.
Le bibite senza tracce di alcol
Nella lista troviamo delle bibite che non contengono alcol ci sono anche quelle firmate dalle catene di supemercati: Carrefour nella versione classica e leggera, Super U, Auchan, Cora, Casino, Leader Price, U-Man Cola. L’elenco delle nove marche che contengono un quantitativo inferiore ai 10 mg/l vede in cima Coca-Cola nella versione classica, Light e anche la nuova Zero, Pepsi Cola classica e Max, Leclerc classica e quella con Stevia, Dia, Breizh Cola. L’ultima bibita la Soda Strema arriva invece a 272 mg/l.
Il paradosso è che le due aziende leader del mercato mondiale non hanno mai rivelato la ricetta degli estratti vegetali e spezie come cannella, noce moscata e agrumi delle bibite e adesso si trovano un po’ scoperte. In una dichiarazione al quotidiano francese on line LePoint.fr, Michel Pépin, direttore scientifico della Coca-Cola ammette che durante il processo di fabbricazione ci possono essere tracce di alcol.
Gli altri problemi di Coca-Cola e Pepsi
C’è di più, secondo la rivista dei consumatori le analisi hanno evidenziato la presenza di alcuni composti aromatici come i terpeni considerati allergeni.
60 Millions focalizza l’attenzione anche sul colorante E150d che pochi mesi fa lo Stato della California ha inserito nella lista degli ingredienti pericolosi per la salute. Coca-Cola e PepsiCo negli Stati Uniti hanno modificando la ricetta delle bevande senza prevedere modifiche in Europa! Caso analogo per la Coca-Cola Zero che è dolcificata con il ciclammato, un edulcorante vietato negli USA.
La rivista invita i lettori a non sottovalutare sull’elevato contenuto di zucchero. La lista è impietosa: Carrefour Cola Classic contiene l’equivalente di 19 zollette di zucchero per litro, 18 Coca-Cola e 17 Pepsi. Quando si beve una lattina, si manda giù l’equivalente di sei zollette di zucchero! Per quanto riguarda gli edulcoranti nelle bibite light la rivista ricorda che la situazione non è proprio “limpida” soprattutto se i consumatori sono bambini e adolescenti.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24