Un rapporto della Chinese Academy of Social Sciences, le cui conclusioni sono state anticipate dalla China Central Television (CCTV), calcola in decine di migliaia le morti avvenute in Cina lo scorso anno a causa di cibo contaminato. I danni economici sono calcolati nell’equivalente di 750 milioni di dollari. Il problema è che milioni di cinesi consumano cibo contaminato dal sempre maggior uso di fertilizzanti provocando l’inquinamento del suolo e delle falde acquifere. Secondo quanto riferisce il sito del quotidiano Hindustan Times, in Cina almeno 800.000 ettari di terreno agricolo sono contaminati, a causa di un utilizzo di sostanze chimiche . Si tratta di una quantità pari a circa il 35% del consumo mondiale, ovvero quanto ne utilizzano insieme Stati Uniti e India.
Un’altra emergenza alimentare segnalata dal rapporto è l’utilizzo di olio da cucina riciclato, che è tossico e finisce sulle tavole dei cinesi in quantità elevate (la stima oscilla da due a tre milioni di tonnellate l’anno). In Cina ci sono circa 11,85 milioni di aziende alimentari con regolare licenza e le operazioni di controllo sono molto difficile da parte delle autorità.
Le donazioni si possono fare:
* Con Carta di credito (attraverso PayPal): clicca qui
* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264
indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare
Dato inquietante. Ma e’ anche una questione di proporzioni. Se devi sfamare “a basso costo” oltre un miliardo di persone puo’ esserci un rovescio della medaglia. Senza dimenticare che quella era un area dove un tempo si poteva letteralmente morire di fame (e in Nord Corea succede ancora, magari perché non hanno i mezzi per fare coltivazioni “moderne”). Mutatis mutandis se si fa il calcolo di quanti “occidentali” muoiono per cause connesse all’alimentazione (dal diabete all’ipercolesterolemia, transitando per l’abuso di alcol e l’obesita’ in generale) non e’ che i numeri siano diversi.