In Cile, la Corte d’appello di Santiago ha ordinato al Dipartimento del governo per la pesca e l’acquacoltura (Sernapesca) di rendere pubblici i dati, disaggregati per singole compagnie produttrici, sulle quantità di antibiotici utilizzati nel 2014 negli allevamenti di salmone. Secondo i dati ufficiali, nel 2014 l’uso di questi farmaci è aumentato del 25% rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 563.000 chili di antibiotici a fronte di 895.000 tonnellate di pesce. La decisione del tribunale di Santiago del Cile è arrivata in seguito a un’istanza presentata dall’organizzazione per la protezione marina Oceana, dopo che 37 compagnie, Sernapesca e il Consiglio per la Trasparenza, si erano rifiutati di fornire i dati, sostenendo che avrebbero messo a rischio la competitività e le attività dei produttori.
Secondo la Corte d’appello di Santiago, il rifiuto è illegale, perché sulle aziende che producono pesce per il consumo umano è richiesto non solo un controllo ufficiale, ma anche sociale, affinché i cittadini siano in grado di sapere come sono stati allevati li pesci. Quindi, afferma la Corte, la diffusione delle informazioni richieste da Oceana coinvolge un interesse pubblico, che prevale su qualsiasi altro motivo aziendale.
Come detto in un precedente articolo del Fatto Alimentare, le acque del Cile sono infestate da Piscirickettsiosi, un batterio che provoca lesioni ed emorragie nei pesci, rigonfiamento di reni e milza, e infine la morte. Anziché puntare sulla ricerca di un vaccino, come fatto per casi simili in Norvegia, i produttori cileni di salmone hanno aumentato massicciamente l’utilizzo di antibiotici, cosa che ha provocato una forte diminuzione delle vendite negli Stati Uniti, compensate con l’aumento delle espotazioni in altri paesi, come il Brasile, dove l’attenzione è minore e la concorrenza del salmone norvegese inferiore.
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Interessante, sarebbe utile sapere quale è la situazione del salmone che mangiamo in Italia. Grazie
Estendo la richiesta di analisi e controllo, oltre che al salmone in vendita in Europa e Italia, a tutti gli altri pesci allevati, soprattutto i crostacei, come mi risulta in particolare per l’allevamento dei gamberetti importati, dove l’uso massiccio di antibiotici sia la norma.
concordo con lei grazie lino