Basta alla deforestazione illegale della foresta amazzonica per la produzione di carne. È l’appello lanciato da Animal Equality al governo brasiliano e all’Unione europea, per chiedere misure in grado di fermare la distruzione degli habitat naturali in Sudamerica. In particolare in Brasile nelle regioni del Cerrado e del Pantanal, nel Mato Grosso, dove si sono recati gli investigatori dell’associazione per documentare le attività illegali collegate all’industria della carne.
In un video, realizzato da Animal Equality, le persone impegnate nella lotta contro la deforestazione illegale raccontano come gli allevatori e gli agricoltori non vengono mai puniti per la distruzione delle foreste native, neanche quando sono di proprietà dello stato. Una delle aree più colpite dagli incendi è il Pantanal, la più grande regione umida del Paese, che negli ultimi anni è stata colpita da una pesante siccità. Qui, fuoco e carenza di acqua stanno avendo gravi conseguenze sugli animali, sia selvatici che di allevamento.
È noto che in Brasile – principale produttore mondiale di carne bovina e soia – il fuoco viene utilizzato frequentemente per trasformare la foresta in nuovi terreni da sfruttare economicamente. Gli allevatori appiccano incendi per ricavare nuovi pascoli da destinare ai bovini da carne, in larga parte esportata verso altri Paesi, Italia inclusa. Lo stesso fanno gli agricoltori per creare nuovi campi di soia, che a sua volta sarà destinata alla produzione di mangimi per gli allevamenti intensivi di tutto il mondo. Gli allevamenti intensivi sono considerati responsabili di oltre l’80% della deforestazione che si verifica in Brasile, dove la stima degli incendi appiccato da allevatori di bestiame raggiunge il 98%.
L’Italia è considerata il primo Paese importatore europeo di carne bovina, utilizzata anche per prodotti tipici come la bresaola. Si stima che il 17% della carne di manzo e della soia brasiliane importate in Europa sia legato alla deforestazione illegale nelle regioni dell’Amazzonia e del Cerrado. Di conseguenza, secondo i calcoli di Etifor, l’Italia con i suoi consumi ha causato in media una deforestazione compresa fra i 5.900 e gli 11.153 ettari all’anno.
Animal Equality chiede all’Unione Europea di non ratificare l’accordo commerciale UE-Mercosur fino a quando non sarà adottata una legislazione che stabilisca gli standard di benessere animale e di sostenibilità ambientale per i prodotti importati. L’associazione chiede anche di smettere di finanziare i produttori di carne che si riforniscono da allevamenti legati ad abusi sugli animali e alla deforestazione, e di creare un sistema di tracciabilità della carne che permetta a chiunque di verificarne l’origine.
Guarda il video di Animal Equality (attenzione, contiene immagini di crudeltà sugli animali che potrebbero urtare la vostra sensibilità)
© Riproduzione riservata Foto e video: Animal Equality
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Attenzione al video, le immagini potrebbero urtare la vostra sensibilità.
Si consiglia la consolidata pratica del chiudere gli occhi, o voltarsi dall’altra parte, o fregarsene bellamente.
A nessuno piace sentirsi corresponsabili del massacro cruento, distruzione ambientale e sofferenza indotta, soprattutto durante una grigliata.