C’è un’epidemia di botulismo legata a una procedura un po’ azzardata adottata per la perdita di peso: si tratta di iniettare botulino nello stomaco. Secondo quanto riporta il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), tra la fine di febbraio e il 10 marzo 2023 sono stati segnalati 67 casi di botulismo – 53 in Turchia, 12 in Germania, uno in Austria e uno in Svizzera – collegati a iniezioni intragastriche di tossina botulinica effettuate in due ospedali privati turchi. Il primo si trova a Istanbul, dove sono stati riscontrati 60 casi, e l’altro a Smirne (tre casi). Per i restanti quattro non sono disponibili informazioni dettagliate.
Le indagini delle autorità turche hanno rivelato che ai pazienti sono stati iniettati prodotti a base di botulino che non sono stati approvati per il trattamento dell’obesità attraverso un’iniezione intragastrica. Al momento non è chiaro se i casi di botulismo siano dovuti a errori procedurali o problemi legati al prodotto somministrato. In ogni caso le attività dei dipartimenti coinvolti nei due ospedali sono state sospese dalle autorità e i responsabili sono ora sotto indagine.
Le 67 persone colpite hanno manifestato sintomi da leggeri a severi e in diversi casi hanno richiesto il ricovero in ospedale, alcuni dei quali in terapia intensiva per ricevere il trattamento con l’antitossina botulinica. L’Ecdc raccomanda alle persone che tra il 22 febbraio e il 1° marzo si sono recate a Istanbul e Smirne per effettuare iniezioni intragastriche di botulino di contattare il proprio medico o la propria medica, soprattutto se manifestano sintomi come stanchezza, difficoltà respiratorie o gonfiore.
I sintomi di botulismo possono essere molto severi e richiedere il ricovero in terapia intensiva, e anche dopo il trattamento il recupero completo può durare settimane o mesi. Come se ce ne fosse davvero bisogno, l’Ecdc sconsiglia ai cittadini europei di effettuare trattamenti con iniezioni intragastriche di botulino a scopo dimagrante in Turchia.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Argomento interessante. Ci permette di capire la follia che regna nel mondo.