Il rischio per l’esposizione al Bisfenolo A (BPA) tramite gli alimenti desta preoccupazione per la salute dei consumatori di tutte le età, queste le conclusioni della nuova valutazione dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare). Gli esperti, dopo un’accurata valutazione delle evidenze scientifiche e alla luce dei contributi ricevuti da una pubblica consultazione, hanno riscontrato possibili effetti nocivi a carico del sistema immunitario.
Il Bisfenolo A è una sostanza chimica generalmente usata in associazione con altre sostanze per produrre plastiche e resine tra cui il policarbonato un tipo di plastica trasparente che grazie all’additivo viene reso morbido e utilizzato per produrre contenitori per distributori d’acqua, bevande e per la conservazione di alimenti. Il Bisfenolo A viene usato anche per produrre resine impiegate nello stato di vernice utilizzato all’interno delle lattine e di altri contenitori destinati a cibi e bevande. Il problema è che il Bisfenolo può contaminare per migrazione, anche se in quantità esigue, gli alimenti e le bevande causando problemi per la salute.
Claude Lambré, presidente del gruppo Cep (gruppo di esperti sui materiali a contatto con gli alimenti, gli enzimi, gli aromatizzanti e i coadiuvanti tecnologici) dell’Efsa, ha dichiarato: “Fin dalla prima valutazione completa del rischio relativo alla sostanza (2006), i nostri scienziati hanno analizzato periodicamente e in modo molto approfondito la sicurezza del BPA” e ““abbiamo vagliato una grande quantità di pubblicazioni scientifiche, tra cui oltre 800 nuovi studi pubblicati dal gennaio 2013. (… ) Il gruppo di esperti, nella valutazione dei rischi, tra gli altri ha anche preso in considerazione effetti potenzialmente nocivi per la salute dell’apparato riproduttivo, del sistema metabolico e per lo sviluppo dell’organismo.
Ad aprile 2023 l’Efsa, che dal 2006 monitora costantemente i risultati delle ricerche sul Bpa, sulla base delle nuove evidenze scientifiche, ha abbassato la Dose giornaliera di tollerabilità (Dgt ovvero la quantità che può essere ingerita quotidianamente per tutta la vita senza rischi sensibili per la salute) di circa 20mila volte. Dai 4 microgrammi (4 milionesimi di grammo) per chilogrammo di peso corporeo al giorno stabiliti nel 2015 a 0,2 nanogrammi (0,2 miliardesimi di grammo).
Confrontando la nuova Dgt con le stime dell’esposizione dei consumatori al Bpa tramite l’alimentazione, gli esperti hanno concluso che sia l’esposizione media che quella elevata superavano la nuova Dgt per tutte le fasce di età, costituendo così motivo di preoccupazione per la salute.
L’uso di tale sostanza nei materiali a contatto con gli alimenti è autorizzato nell’Unione europea ai sensi del regolamento 10/2011/UE e ha subito diverse variazioni. Nel gennaio 2011 la Commissione europea ha vietato l’uso del Bpa per la produzione dei biberon in policarbonato. Nel febbraio 2018 l’UE ha introdotto limiti più severi sul contenuto di Bpa nei materiali a contatto con gli alimenti. Dal settembre 2018 è vietato l’uso del Bpa in bottiglie di plastica e imballaggi contenenti alimenti per neonati e bambini di età inferiore a tre anni. Sulla base delle nuove evidenze la Commissione europea e gli Stati membri dell’UE, sulla base del parere scientifico dell’Efsa sul Bpa, dovranno esaminare le misure normative appropriate da adottare a tutela dei consumatori.
Ad oggi solo alcuni Stati membri hanno deciso di adottare restrizioni nazionali, tra questi la Francia che, con un testo normativo, la legge n°2010-729 del 30 giugno 2010 modificata dalla legge n°2012-1442 del 24 dicembre 2012, sospende l’importazione, la fabbricazione, l’esportazione e commercializzazione gratuita o a pagamento di qualsiasi imballaggio, contenitore o utensile contenente Bisfenolo A e destinato a entrare in contatto diretto con tutti i prodotti alimentari a partire dal 1° gennaio 2015.
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-I nostri esperti hanno concluso che sia l’esposizione media che quella elevata al BPA superavano la nuova DGT per tutte le fasce di età, costituendo così motivo di preoccupazione per la salute.
Sebbene il nostro gruppo di esperti abbia usato per le stime dell’esposizione le valutazione del 2015, ammettiamo che le restrizioni introdotte dai legislatori dell’UE dopo il 2015 su alcuni usi della sostanza possono aver ridotto l’apporto tramite l’alimentazione. Ciò significa che lo scenario che abbiamo configurato è prudenziale.
Diverse variabili possono infatti influenzare il rischio globale per la salute di un individuo, compresi altri fattori di stress sull’organismo, la genetica e la nutrizione.-
Dopo quasi vent’anni di “monitoraggio” sono preoccupati, meno male …
Visto che non si può essere più espliciti, mi si consenta di dire che disapprovo fortemente questa prudenza nell’esame e nel prendere provvedimenti.
Condivido, abbassare di 20000 volte la soglia significa essere stati poco “prudenziali” quindici anni fa anni fa
È sicuramente opportuno che il BPA sia strettamente normato.
Una piccola nota tecnica al contenuto numerico dell’articolo: 0,2 nanogrammi corrispondono a 0,2 miliardesimi di grammo, non a 2.
Cordialmente
Sauro Vittori
Grazie, abbiamo corretto.
Encomiabile il vostro servizio nella ricerca di eventuali prodotti tossici negli alimenti.
Ma credo sia una sfida impari perche’ so che gli esperti, molto spesso chimici, che prendono queste decisioni sono tutti consulenti delle societa’ che li producono.
“ha abbassato la Dose giornaliera di tollerabilità (Dgt ovvero la quantità che può essere ingerita quotidianamente per tutta la vita senza rischi sensibili per la salute) di circa 20mila volte”: inquietante.
Azzardo: si può forse capire da questa decisione il fatto che nell’ultimo ventennio sono aumentate a dismisura il numero di coppie con problemi di fertilità?