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Biocidi e interferenti endocrini, il Tribunale dell’Unione europea condanna la Commissione Ue. Ingiustificato il ritardo nella definizione dei criteri scientifici
Biocidi e interferenti endocrini, il Tribunale dell’Unione europea condanna la Commissione Ue. Ingiustificato il ritardo nella definizione dei criteri scientifici
Beniamino Bonardi 8 Gennaio 2016![frigo pulire](https://www.ilfattoalimentare.it/wp-content/uploads/2013/02/149317546-300x200.jpg)
Il Tribunale dell’Unione europea ha accolto un ricorso della Svezia, in cui si dice che la Commissione Ue è venuta meno ai propri obblighi, non avendo definito i criteri scientifici necessari per determinare quando una sostanza chimica classificata come biocida, va considerata interferente endocrino ed è quindi nociva per l’uomo. Secondo quanto previsto dal regolamento europeo n. 528 del 2012, relativo alla commercializzazione e all’uso dei biocidi, la Commissione avrebbe dovuto definire i criteri entro il 13 dicembre 2015. In realtà a tutt’oggi nulla è stato fatto rispetto a quello che il Tribunale dell’Unione europea definisce un “obbligo chiaro, preciso e incondizionato”. Il Tribunale ha respinto le giustificazioni della Commissione, secondo cui il ritardo sarebbe motivato dalle critiche sollevate nei confronti dei criteri scientifici proposti nell’estate del 2013 e dalla necessità di procedere a un’analisi d’impatto, per valutare le incidenze delle diverse soluzioni possibili.
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Nella sentenza, il Tribunale Ue afferma che nessuna disposizione del regolamento richiede questa analisi d’impatto e, anche supponendo un impegno della Commissione in tal senso, ciò non equivale a una deroga dei termini per l’adozione degli atti di competenza, visto che “il testo del regolamento è perfettamente chiaro e non dà luogo ad alcuna ambiguità”.
Il ricorso presentato nel luglio 2014 dalla Svezia era stato poi appoggiato anche da Danimarca, Francia, Olanda, Finlandia, Parlamento europeo e Consiglio dell’Unione europea. Nonostante la sentenza, la Commissione europea non pare intenzionata ad accelerare i tempi. Infatti, il portavoce per la Salute e l’Ambiente della Commissione Ue, Enrico Brivio, ha dichiarato che la Commissione “ha preso nota” del giudizio del Tribunale Ue, e che “la prima fase dello studio d’impatto è in corso e l’obiettivo è di concluderlo entro il 2016”. Solo successivamente saranno definiti i criteri scientifici, che avrebbero dovuto essere adottati entro il dicembre 2013. “Qualsiasi decisione deve essere basata su solide basi scientifiche e gli interferenti endocrini costituiscono un dossier molto complesso” ha precisato il portavoce, secondo cui lo studio della Commissione europea “una volta finito, sarà pioneristico a livello globale ed è per questo che prende più tempo del previsto”.
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I biocidi sono sostanze chimiche utilizzate per eliminare, rendere innocui o impedire l’azione di qualsiasi organismo nocivo per la salute umana o animale, o capace di danneggiare i materiali e i beni di consumo. Comprendono un’ampia gamma di prodotti utilizzati per la conservazione di materiali (preservanti e vernici antivegetative per le imbarcazioni) oltre che per scopi di sanità pubblica e privata, insetticidi, disinfettanti, disinfestanti. Benché l’uso dei biocidi sia finalizzato a garantire il benessere dell’uomo e la conservazione di molti prodotti, le sostanze chimiche in essi contenute possono presentare effetti dannosi per l’ambiente e la salute umana.
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..mi sembra che esiste un principio di precauzione,
http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=URISERV%3Al32042
la CGUE non dovrebbe gestire anche i ricorsi per omissione?
http://europa.eu/about-eu/institutions-bodies/court-justice/index_it.htm