Cosa succede a Benedetta Rossi? Negli ultimi giorni la popolare food blogger ha abbandonato la consueta bonomia per polemizzare con quanti avrebbero attaccato lei e i suoi follower. Sabato 6 maggio la Rossi ha pubblicato un video su Instagram e TikTok in cui si mostra con le lacrime agli occhi protestando contro la “critica culinaria snob”, rivendicando il proprio progetto, e ottenendo solidarietà da migliaia di follower che hanno commentato al grido di “giù le mani da Benedetta”, oltre che da personaggi televisivi come Antonella Clerici. E in effetti Benedetta Rossi è percepita dal suo pubblico come “una di noi” anche se, nonostante lo stile casalingo, può contare su una solida organizzazione che le permette di gestire un sito e diversi canali social – You tube Facebook Instagram Pinterest e Tik tok – oltre a trasmissioni televisive e libri. “Benedetta Rossi è a tutti gli effetti una megainfluencer: dal punto di vista tecnico si definisce tale chi come lei ha oltre un milione di follower in diversi canali social”, spiega Andrea Maulini, esperto di comunicazione social e autore di Comunicare la cultura oggi (Editrice bibliografica) “è importante sottolineare che il termine non ha nulla di negativo, definisce solo una professionalità”.
Cinquantenne marchigiana di un paesino in provincia di Fermo, Rossi nasce come food blogger nel 2009 proponendo su You Tube le ricette dell’agriturismo di famiglia, “e ha saputo sviluppare nel tempo un progetto editoriale, monetizzando le sue caratteristiche originarie”, osserva Davide Bennato professore associato di sociologia dei processi culturali e comunicativi all’Università di Catania. Ha mantenuto uno stile verace che la fa vedere al suo pubblico come la vicina della porta accanto”, oltre ad occuparsi di un tema come la cucina che è per definizione fortemente identitario, basti pensare alle recenti polemiche sulla carbonara.
Ed è proprio a questo stile che Fatto in casa da Benedetta (il sito) deve il suo successo: “I video di Benedetta non propongono solo ricette ma anche un progetto di intrattenimento basato su uno stile di vita semplice, casalingo, che rievoca gli anni ‘60, e offrono allo spettatore una pausa rilassante”, prosegue il docente. E pazienza se alcune ricette non sono proprio impeccabili e se si abbonda in scatolame e alimenti lavorati come la pasta sfoglia già pronta o la panna vegetale. “D’altronde”, osserva Maulini, “molti dei follower non commentano solo le ricette ma lo stile del messaggio, apprezzando una comunicazione, proposta con grande professionalità, che punta sulla tradizione e sull’italianità”.
Negli anni la rete di comunicazione di Benedetta Rossi si è allargata e i video artigianali hanno lasciato il posto a un progetto multi piattaforma di livello professionale che si avvale di uno staff dedicato. Le sue attività fanno capo a una società , la Maui Media guidata dal marito Marco Gentili e di cui la Rossi è amministratrice, con un fatturato di oltre tre milioni euro, cui si affiancano altre società e professionisti che collaborano alla creazione di ricette e alla produzione dei video. Oltre che alla gestione di importanti sponsorizzazioni, da Paneangeli a Pinsami e a Kasanova che propone addirittura una linea di pentole e accessori dedicata. In più, oltre al sito ai video e alle trasmissioni televisive in onda su Real Time e Food Network, Benedetta Rossi ha pubblicato con Mondadori vari libri di cucina. “Ma sono soprattutto i social, uno strumento a metà tra comunicazione pubblica e privata, che la rendono vicina al pubblico, un’impressione confermata dalla sua attenzione al rapporto con i follower”, osserva Bennato.
Resta da capire cosa abbia spinto Benedetta Rossi alla polemica dei giorni scorsi: “Credo che la sua sia stata una reazione spontanea in difesa dei suoi follower”, osserva Bennato. Non sono stati menzionati attacchi specifici, quindi non è possibile capire cosa sia successo davvero, anche se qualche settimana fa la Rossi è stata criticata da Dissapore con un articolo riferito però alla qualità delle ricette. “D’altronde tutti gli influencer ricevono attacchi anche sgradevoli, o sono oggetto di polemiche che riguardano il loro tipo di comunicazione”, osserva Maulini, “il video con cui Benedetta risponde difendendo i suoi follower potrebbe quindi essere anche una strategia per rilanciare la comunicazione e aumentare i contatti”. E da questo punto di vista sembrerebbe una strategia efficace: “Benedetta ha premuto il tasto della lotta di classe”, conclude Bennato. “Polemizzando con i fighetti e radical chic che mangiano biologico, e presentandosi come portavoce delle persone comuni che stanno attente al portafoglio”. Anche se c’è chi ha fatto sommessamente notare che si può mangiare sano anche senza spendere un patrimonio.
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giornalista scientifica
Bisognerebbe, prima di tutto, mangiare “informati”…
Buongiorno,
1- mi pare che anche altre persone che presentano ricette usano la pasta sfoglia già pronta, vorrei sapere chi la fa con le proprie mani?
2- esempio: lo sapete quanto costa una bacca di vaniglia? Più di 6 euro….allora scusate se le persone cercano qualcosa più economico.
3- Benedetta Rossi è una delle prime che usa olio (semi / oliva ) per fare dolci. Ai tempi di mia nonna non si andava a comprare il burro : si usava strutto o olio d’oliva che erano già in casa
Benedetta Rossi da consigli ed idee x cucinare ogni giorno per una famiglia, in modo semplice e fattibile. Spesso con ingredienti che già sono in casa senza andare a comprare cose extra .
Grazie
Carla
Buon giorno a lei
provo a rispondere
1) Alcune in effetti usano prodotti pronti, però non tutte, Sonia Peronaci ( In cucina con Sonia) per esempio di solito prepara lei gli impasti e mostra come fare.
2) un baccello di vaniglia è certamente costoso ma dura moltissimo, se si usa per esempio per aromatizzare lo zucchero…poi non è obbligatorio usare l’aroma vaniglia, si può sostituire in molte preparazioni con limone o altro. Terza considerazione, Paneangeli, uno degli sponsor di Benedetta Rossi, produce vanillina
3) Gli ingredienti tradizionali dei dolci dipendono dalle regioni. Nel Nord Italia si è sempre usato il burro, al sud spesso la sugna
4) Se piace il tipo di cucina e i video divertono va benissimo seguirla. Basta ricordare che non è un’amica simpatica che ti spiega una ricetta ma (come le sue colleghe solo che altre lo esplicitano un po’ di più) un’imprenditrice che comunica in base a un piano prestabilito, e ai propri contratti di sponsorizzazione.
Buongiorno, mi preme di far notare che nessuno ci obbliga a seguire un blog piuttosto che un altro, e che se lei preferisce quello di pinco invece che di pallino può farlo senza che nessuno possa impedirglielo. Ho la sgradevole sensazione che invece si desideri creare una certa uniformità di giudizio calpestando la libertà degli altri, creando un format che riteniamo giusto fregandosene del giudizio degli altri. E questo per me è sbagliato e inaccettabile