In Giappone il 5 febbraio è stato inaugurato Juden Highball, il primo bar pensato per chi vuole bere una birra o consumare un cocktail da solo. Si tratta di un’idea particolare visto che la maggior parte dei pub giapponesi è allestita per accogliere gruppi di persone. I locali infatti hanno sempre molti tavoli e pochi posti al banco perché la gente vuole stare in compagnia.
Il bar aprirà nella città di Hakodate, nella prefettura di Hokkaido, ed è strutturato con una dozzina di cabine separate dotate di sedia e bancone che garantiscono la privacy ed evitano il contatto con altri avventori. In questo modo ogni postazione ha uno spazio predisposto per una sola persona, e si ha la garanzia di mantenere una netta distanza sociale mentre si consuma una bibita o si beve un tè. Per facilitare le ordinazioni di cibo o bevande ogni postazione dispone di un tablet in grado di colloquiare con i camerieri, oltre che prese di corrente e wi-fi gratuito, per navigare in Internet o inviare messaggi.
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[sostieni]
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Nell’articolo si dice che in Giappone “I locali infatti hanno sempre molti tavoli e pochi posti al banco perché la gente vuole stare in compagnia ” ma penso che questo valga in tutto il mondo…
Se devo andare al bar per bermi una birra da solo, me la bevo a casa.
Poveri giapponesi. Una pena infinita. Dopo i dormitori “loculo” ora i bar “disperazione”.
Immagino che ogni loculo sia dotato di un wakizashi, affinché il cliente possa concludere la sua serata con il tradizionale seppuku.
Che tristezza!!!
Tristezza sì, ma non solo! Vi siete accorti, a prescindere dal problema Covid, che la società civile sta facendo di tutto per annullare la socialità? Dal cibo ai farmaci, tutto ti viene portato a casa, ora anche le automobili ed il vino alla temperatura giusta, ma a pensarci bene non è un vantaggio, ma una sciagura, cosicché non ci si incontra più con le altre persone, né al supermercato né al mercatino ronale, non si parla più con il commesso, con gli altri clienti, col cameriere, ecc. ecc. Che brutta società si sta preparando per le generazioni future! Ma il potere, e chi lo detiene, ne è ben felice: la gente non si parla, non si confronta, non discute, non si fa delle opinioni comuni, insomma, diventa un cittadino amorfo che può essere comandato, condizionato e guidato senza alcuna resistenza, il che significa “popolo bue”. Auguri!
Ma non dimentichiamoci del contraltare, la gente che invece sui social vive in una “bolla” di informazioni false, dove a rare istanze sensate sia affiancano i NO-A-TUTTO, i complottisti, i truffatori, gli esibizionisti a caccia di visibilità e di click a pagamento, dai NOVAX ai NOMASK … (metteteci cosa volete) organizzati da furbetti autonominatisi guru e detentori della Sola Vera Verità Rivelata
E sono persone che hanno ormai perso ogni capacità di confrontarsi con la realtà fattuale perché o concorda con ciò che “sanno” perché propagandato dai guru oppure per loro è stata alterata dai POTERI FORTI, da BIGPHARMA, dalle MULTINZIONALI, o magari da Paperino… purché dica il contrario di qualsiasi cosa; una strategia vincente in ogni caso, perché sfrutta i bias cognitivi, e che sta producendo danni forse non reversibili.
Mauro…e chi ci dice che io e lei non siamo di quel genere di persone che lei descrive ?