Coldiretti

avviso-allerta-ritiro-attenzione-rischio-Fotolia_74898699_Subscription_Monthly_M-1024x683Secondo Coldiretti nel 2018 in Italia è scoppiato più di un allarme alimentare al giorno, il calcolo è stato fatto considerando le 398 (*) notifiche inviate dal ministero della Salute all’Unione Europea. Visto che solo 70 prodotti erano di origine nazionale, vuol dire che l’anno scorso poco più di quattro allerta su cinque sono state provocate da alimenti importati dall’estero. Molti giornali e siti hanno ripreso la notizia che però risulta lacunosa e confezionata con l’intento di mettere in cattiva luce i prodotti alimentari degli altri Paesi. La realtà è leggermente diversa.

L’anno scorso i prodotti distribuiti (anche) in Italia per i quali sono state rilevate irregolarità sono stati 435 (calcolo effettuato considerando tutte le segnalazione UE). Limitare però l’analisi a questi numeri è riduttivo, perché rappresentano solo una parte della realtà. Quando un’azienda italiana richiama un prodotto distribuito solo sul territorio nazionale, la notifica non viene comunicata al Rasff, e quindi la notizia non viene pubblicata e nemmeno conteggiata. Per la cronaca il Rasff nel 2018 ha segnalato 3.617 notifiche relative ad alimenti, mangimi e materiali a contatto con i cibi; di queste 157 (il 4,3%) riguardavano prodotti italiani venduti sia in Italia sia all’estero.

I richiami di prodotti non conformi riguardano alimenti italiani e importati

Per capire quanto i numeri di Coldiretti siano parziali basta dare uno sguardo  ai dati relativi all’origine dei prodotti richiamati l’anno scorso dal ministero della Salute, dai supermercati e dalle aziende. Si tratta di 142 avvisi di allerta comunicati ai consumatori di cui solo 22 di provenienza estera e sei privi della dichiarazione del Paese di produzione. Più o meno il doppio dei casi indicati da Coldiretti. La lobby degli agricoltori quando tratta questi temi è sempre distratta, forse perché troppo orientata a voler colpevolizzare il cibo importato dagli altri Paesi Ue.

(*) 70 prodotti nazionali, 194 provenienti da altri Paesi dell’Unione Europea e 134 da Paesi extracomunitari

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