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L’assunzione di alcol interferisce con la concentrazione e con le performance cognitive perché altera il metabolismo di un neurotrasmettitore fondamentale: la noradrenalina. Gli effetti dell’alcol sulle facoltà superiori sono noti, ma ora uno studio condotto su modelli animali e pubblicato su Nature Medicine dai ricercatori dell’Università del Texas di San Antonio e di altri centri internazionali spiega finalmente perché.

Secondo lo studio, ciò che viene compromesso è l’azione della noradrenalina su specifiche cellule nervose, nelle zone del cervello deputate alla vigilanza e alla concentrazione, in particolare, in alcune aree della corteccia e del cervelletto. L’azione dell’etanolo su queste cellule si traduce in effetti a cascata che finiscono per coinvolgere la trasmissione nervosa e, di conseguenza, le prestazioni cerebrali superiori.

L’alcol compromette la concentrazione agendo su specifiche cellule nervose in alcune aree del cervello

Ma non c’è solo la concentrazione tra i bersagli dell’alcol. Negli stessi giorni è infatti stato pubblicato, su EP Europace, un ulteriore studio che associa il consumo significativo al rischio di eventi cardiovascolari gravi in chi soffre di fibrillazione.

I ricercatori dello Yonsei University College of Medicine di Seoul e altre università della Corea del Sud hanno analizzato le abitudini di quasi 9.500 persone con fibrillazione atriale, che erano in cura presso 18 centri del Paese, e le hanno suddivise in diversi gruppi in relazione all’abitudine di bere alcol. Anche se poco meno dell’80% di loro non beveva o lo faceva sporadicamente, per quelli che consumavano in media più di due bicchieri di alcolici al giorno, pari a oltre 200 grammi di alcol alla settimana, avevano un rischio di andare incontro a un ictus, a un’embolia polmonare o a un altro evento grave superiore del 30% rispetto a quello delle categorie di bevitori meno accaniti. Lo stesso vale per altre condizioni come l’ipertensione, peggiore nei bevitori.

La conclusione non può che essere una sola: l’alcol, oltre a essere una sostanza cancerogena, ha molti effetti negativi su tutto l’organismo, e soprattutto chi è a rischio, così come chi ha bisogno di svolgere compiti che richiedono grande concentrazione (come guidare), dovrebbe limitarne molto il consumo.

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