Gli additivi alimentari sono ancora una volta sotto la lente di ingrandimento. Questa volta gli osservati speciali sono gli emulsionanti, oggetto di uno studio coordinato dall’Istituto nazionale francese della salute e della ricerca medica (Inserm) pubblicato su PLoS Medicine I risultati di questa ricerca suggeriscono infatti un’associazione tra l’assunzione di emulsionanti e un rischio aumentato di cancro.
Gli additivi emulsionanti
Gli emulsionanti sono tra gli additivi alimentari più comuni. Si trovano spesso in prodotti ultra processati come dolci, gelati, barrette di cioccolato, pani industriali, margarine e piatti pronti. Il loro scopo è quello di migliorare l’aspetto, il gusto, la consistenza e la conservazione degli alimenti. Tra gli emulsionanti più diffusi figurano i mono- e digliceridi degli acidi grassi (E471 ed E 472), le carragenine (E407 ed E407a), gli amidi modificati, le lecitine, i fosfati, le cellulose (cellulosa micrcristallina E460 e carbossimetilcellulosa E466), le gomme e le pectine.
Studi recenti suggeriscono che gli emulsionanti possano avere effetti negativi sul microbiota intestinale e aumentare il rischio di infiammazione. Questa a sua volta potrebbe favorire l’insorgenza di malattie infiammatorie croniche dell’intestino e di tumori. Lo studio francese, quindi, ha messo in relazione il rischio di cancro e l’assunzione con la dieta di emulsionanti nella popolazione generale.
Gli emulsionanti e il rischio cancro
La ricerca si basa sull’analisi dei dati sull’alimentazione e la salute di 92mila adulti francesi che hanno partecipato al grande studio di popolazione NutriNet-Santé tra il 2009 e il 2021. I partecipanti hanno registrato tutti gli alimenti e le bevande consumati, indicando anche i marchi dei prodotti industriali, nell’arco di tre giorni, con la possibilità di aggiornarli ogni sei mesi. Nel corso dello studio sono stati diagnosticati oltre 2.600 casi di cancro tra le persone partecipanti, che sono state seguite in media per 7 anni.
I risultati dello studio mostrano che i livelli di assunzione più elevati dei mono- e digliceridi degli acidi grassi sono associati a un rischio più elevato di cancro in generale (+15%), e di cancro al seno (+24%) e alla prostata in particolare (+46%). Inoltre, le donne che consumano più carragenine hanno un rischio più alto del 32% di sviluppare un tumore al seno.
Il rischio cardiovascolare
Un precedente studio dello stesso gruppo, pubblicato nel 2023 sul British Medical Journal, aveva associato il consumo giornaliero di cinque emulsionanti –cellulosa microcristallina, carbossimetilcellulosa, fosfato trisodico mon- e diglicaridi degli acidi grassi e i loro esteri lattici – a un aumento del rischio cardiovascolare. L’aumento del rischio è modesto (3-7%), ma “potrebbe avere importanti implicazioni di salute pubblica, – si legge nello studio, – considerando che questi additivi alimentare sono usati ubiquitariamente in migliaia di prodotti ultra processati di largo consumo.”
Il gruppo di ricerca ha sottolineato che questi studi sugli emulsionanti sono di tipo osservazionale. I risultati, quindi, dovranno essere confermati da ricerche più approfondite. Nel frattempo il dibattito sugli additivi e sulla tutela dei consumatori e delle consumatrici continua.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
ma le lecitine e la pectina, per esempio, non sono sostanze naturalmente presenti in molti cibi?, che, forse, isolate dal contesto in cui si trovano, potrebbero avere delle proprietà negative? delle carragenine già si sospettava da tempo di possibili proprietà infiammatorie…