Partita dalla California, dove nascono le nuove tendenze sugli stili di vita, negli Usa sta prendendo piede una nuova moda salutista, quella di bere acqua di fonte non trattata, la “raw water”. Si tratta di una pratica non priva di rischi. Alcune società hanno iniziato a imbottigliare e vendere acqua “non filtrata, non trattata, non sterilizzata”, mentre c’è chi ha realizzato sistemi per raccogliere il vapore acqueo presente nell’aria farlo condensare e poi imbottigliare l’acqua (non solo in California ma anche in altri Stati, come Oregon e Arizona).
Come racconta il New York Times, questa tendenza nasce dalla diffidenza nei confronti dell’acqua del rubinetto, in particolare del fluoruro aggiunto e di alcune tubature in piombo che deve attraversare. A ciò si aggiunge la convinzione che i metodi di filtrazione rimuovano anche sali minerali e batteri benefici e questa contestazione riguarda anche l’acqua di sorgente tradizionalmente imbottigliata, che viene trattata con luce ultravioletta o gas di ozono e filtrata per rimuovere le alghe.
Il movimento composto da coloro che vogliono rimanere fuori dalla rete idrica non è più un fenomeno marginale ma ha un marketing sofisticato, prestigio culturale, milioni di dollari in finanziamenti e sostenitori influenti nella Silicon Valley.
Il New York Times riporta quanto dice Donald Hensrud, direttore del programma Healthy Living presso la Mayo Clinic di Rochester, in Minnesota, che avverte sui rischi acuti e cronici legati all’assunzione di acqua non trattata, che può contenere batteri di E. coli, virus, parassiti e composti cancerogeni: “Ci sono prove di questo in tutto il mondo e se noi non abbiamo queste condizioni è grazie al nostro efficiente trattamento delle acque”.
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Tornare indietro con la fantasia ad un periodo dove lo si poteva fare quasi ovunque e vivere fisicamente nella realtà quotidiana, può portare solo problemi di dissociazione mentale e probabili tossinfezioni fisiche.
Come per il latte crudo, si tratta di mode molto pericolose
Non mi sembra molto differente da quello che fanno centinaia di migliaia di persone in campagna che da sempre, si bevono l’acqua dei loro pozzi privati che non viene mai controllata da nessuno.
Come fa anche mi zia nel polesine ad es che da 70 anni lei e i suoi figli si bevono l’acqua del loro pozzo senza averla mai fatta analizzare.
Io ho cercato di fagli capire che se anche l’acqua fosse stata potabile 70 anni fa, ( e non è detto che lo fosse…) dopo decenni di percolazione di diserbanti, liquami, fitofarmaci, e sostanze chimiche varie dai campi limitrofi, e dal letto dell’Adige che scorre di fianco a casa sua, oggi non può assolutamente essere bevuta se non dietro previe, accurate e periodiche analisi e trattamenti vari.
Ma non capiscono un tubo e la danno anche da bere ai loro nipotini.
Quanto dite sopra sta a dimostrare quanta, quantissima, gente credulona ci sia al mondo , e non solo in Italia. Ma quello che preoccupa è che questa gente, che evidentemente obnubilata non si preoccupa di fermarsi un attimo a ragionare, non si fida più della scienza e degli organi deputati ai controlli. Il disorientamento è massimo, e ritengo sia dovuto ad un eccessivo “rumore di fondo” di fake-news sparse e moltiplicate dai media più disparati che purtroppo con scarsa o nulla deontologia non si preoccupano più di filtrare e verificare verità, ragionevolezza e origine dei messaggi che diffondono. Stessa cosa avviene in politica dove vale tutto e il contrario di tutto a seconda della convenienza. Così nascono anche certe figure presidenziali e movimenti politici basati più sulla protesta che su punti fermi programmatici, eterodiretti via blog. Così si propagano pericolosissime epidemie sanitarie e mentali.
E un tantino di autocritica istituzionale delle strutture sanitarie predisposte alla vigilanza ed alla sicurezza dell’aria, acqua ed alimenti vari, per i valori di inquinamento alti a volte altissimi e regolarmente fuori controllo?
Naturalmente se un parametro fuori controllo viene riaggiustato verso l’alto, perché è più semplice e non genera allarmismo, allora anche la popolazione scientificamente ignorante è indotta a minimizzare le problematiche tossicologiche in costante e continuo aumento, questo nonostante le sempre più accurate analisi e studi scientifici sull’impatto e le relative conseguenze .