Il Cornetto Algida non è più “Cuore di panna”. Nella lista degli ingredienti dopo il latte scremato e lo zucchero troviamo il mediocre olio di cocco seguito dall’olio di palma. Continuando la lettura ecco la farina (per la cialda), l’acqua, lo sciroppo di glucosio e solo in 7° e 9° posizione il burro e la panna. In altre parole i grassi pregiati del Cornetto rappresentano l’8% circa, mentre quelli tropicali sono più del doppio e sono utilizzati per la cialda e la copertura al cacao magro. Alla luce di questi risultati si capisce perché lo slogan che ha convinto milioni di persone a scegliere il gelato Cuore di panna è stato da tempo abbandonato.
La ricetta del Cornetto Algida
La ricetta originale, che Algida non ci ha voluto rivelare appellandosi al segreto industriale (!), non era così. Nel 1960, quando Algida lancia il Cornetto il gelato era preparato solo con i grassi nobili tipici del gelato (burro, panna) e diventa subito un cult per la qualità degli ingredienti, l’abbinamento tra gelato, cialda e cioccolato e la scelta di aromi convincenti. Negli ultimi anni gli ingredienti di pregio hanno lasciato spazio ai mediocri grassi tropicali come l’olio di cocco e l’impresentabile olio di palma.
L’azienda sostiene che “dal confronto tra gli ingredienti presenti nella ricetta degli anni novanta e quelli presenti nella ricetta attuale, non si notano sostanziali differenze … i grassi di origine vegetale sono utilizzati esclusivamente nella cialda e nelle coperture”. Forse la ricetta dagli anni 90 non è cambiata ma il Cornetto Cuore di Panna ha compiuto 56 anni e molto probabilmente per oltre 20 è stato preparato con materie prime di pregio e grassi nobili.
Il confronto con la vecchia ricetta
Facendo un confronto con le etichette di 15 anni fa si evince che la panna era il 40% di più (3,5% contro il 2,5 ). Se poi prendiamo la ricetta di 50 anni fa la differenza risulta ancora maggiore. L’amara constatazione è che se una volta i concorrenti cercavano di imitare il Cornetto utilizzando solo grassi nobili, adesso il mercato si è uniformato al prodotto leader e i concorrenti utilizzano quasi esclusivamente grassi tropicali. Per fortuna ci sono in commercio coni firmati dalle catene di supermercati e piccole aziende che contengono oltre al burro, il quadruplo di panna fresca rispetto al Cornetto.
Algida sottolinea che il gelato è ancora preparato solo con panna ma non basta. Il Cornetto era un prodotto di qualità perché aveva tanta crema di latte e ingredienti di qualità, adesso è un banale gelato industriale a base di grassi vegetali. Ad Algida diciamo che la scelta di modificare la composizione del Cornetto non è irreversibile. Barilla dopo 18 mesi di affanno commerciale ha deciso di togliere l’olio di palma dai biscotti e dalle merendine, perché i consumatori di Mulino Bianco non gradivano la presenza dell’olio di palma. Forse anche per Algida è il momento di restituire al gelato da passeggio gli ingredienti considerati sinonimo di buona qualità industriale. Si tratta poi degli stessi che si trovano in molte confezioni di gelato industriale in vaschetta dove troviamo solo: latte fresco intero, zucchero, burro, panna fresca, uova, cacao …
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
Sbaglio o hanno ridotto anche le dimensioni alzando ovviamente il prezzo? Più passa il tempo e più questi marchi plurimiliardari cercano di guadagnare di più, mi chiedo quali piani diabolici abbiano… conquistare il mondo? Prendete l’esempio del fallimentare ritorno del winner taco: piccolo, con la cialda al posto del biscotto, meno caramello e prezzo doppio, scandaloso hanno rovinato un mito degli anni novanta. Non ci sono più i gelati di una volta, oramai non mi fido neanche delle gelaterie.
….Un cuore di PALMA… per te!
In realtà hanno prima provato a sostituire la panna con lo strutto, ma la canzoncina suonava male…
Ma avete notato anche voi che i Liuk sono sempre più piccoli? Prima il gelato arrivava fino a giù, ora è quasi tutto stecco di “liquirizia”…
Si Figurati dopo mesi ho ricomperato i liuk e mi sono accorto che quelli della coop e delle catene ora sono più buoni…e grossi…delusione… addio mitico liuk… non compro uno stecco di liquirizia ad oltre 3 euro!!
Non c’era neanche la necessità di leggere l’etichetta, dal sapore è più che evidente che gli ingredienti non sono più gli stessi. Noi ce lo ricordiamo ancora il gusto di quello degli anni 90.
Ho provato dei gelati Eissmann e purtroppo oltre a pagarli cari, anch’essi fanno largo uso di olio di cocco…
Addirittura il gusto non appaga più il palato come una volta. Adesso sembra di mangiare veramente un surrogato fatto di plastica. Anche le dimensioni sono sempre più piccole: ricordo ancora il cornetto normale e il maxi, dove la differenza in dimensioni e farcitura era evidente con solo 200 lire in più, ma ormai sono ricordi di anni passati, che difficilmente torneranno….
Invece di spendere milioni di euro in pubblicità, sarebbe meglio che Algida spendesse quei soldi per impiegare materie prime più appropriate affinchè un gelato si possa definire “buono” (come latte intero e panna).
Dopotutto, questa azienda ha già un marchio prestigioso da lunga data e quale spot pubblicitario potrà mai essere migliore della qualità dei suoi prodotti e della soddisfazione dei propri clienti?
Nel corso di un dibattito televisivo ho sentito un esperto (e difensore del settore dolciario industriale) dire, a difesa del palma, che anche il burro fa male. Benissimo! Allora invitiamo il settore della pasticceria artigianale ad abbandonare il burro ed usare solo ed esclusivamente grasso di palma e vediamo che cosa succede.
Ma non hanno ancora capito che questi grassi di palma e di cocco, considerati l’alternativa di panna e burro, non sanno di niente?
Sappiano comunque, esperti e dirigenti, che noi consumatori, a parità di caratteristiche fisiche di questi grassi, preferiamo morire avvelenati dal burro e dalla panna che, almeno, sono buoni e non insapori come gli altri grassi che ci vogliono propinare solo per motivi di lucro.
I consumatori (e i lavoratori del settore dolciario, escluso i dirigenti) non devono rientrare tra le vittime dell’algoritmo: [meno costo materie prime/ +guadagno].
Meditate, gente, meditate…
Comprati oggi i cornetti Algida!Era un sacco di tempo che non li mangiavo più.Devo ammettere che mi hanno proprio delusa oltre che per gli ingredienti per il sapore.Mi asterrò dall’acquistarli ancora!