Il Parlamento europeo chiede di non autorizzare i tre nuovi tipi di soia GM tolleranti al glifosati e ad altri erbicidi

Il 3 febbraio, il Parlamento europeo ha approvato un documento dove chiede alla Commissione Ue di non autorizzare l’immissione in commercio di alimenti e mangimi contenenti tre nuovi tipi di soia geneticamente modificata ( FG72, MON 87708 x MON 89788 e MON 87705 x MON 89788 della Monsanto). La particolarità di questi tipi di soia è che sono tolleranti al glifosato, il principio attivo dell’erbicida totale “Roundup” venduto dalla stessa Monsanto, classificato come “probabilmente cancerogeno” dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) dell’Organizzazione mondiale della sanità. Il glifosato è il principio attivo del Roundup, uno degli erbicidi più diffusi.

 

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Le procedure di autorizzazione sono complesse: l’autonomia dei singoli Stati è possibile solo se si parla di coltivazione

Oltre che al glifosato, gli altri tipi di soia OGM oggetto della nuova autorizzazione sono reistenti anche ad altri  erbicidi, che in questo modo possono essere utilizzati nella coltivazione: la soia FG72 è tollerante agli erbicidi a base di isoxaflutolo, la soia MON 87708 x MON 89788 a quelli a base di dicamba. Gli eurodeputati hanno anche criticato nuovamente la procedura Ue di autorizzazione degli OGM in alimenti e mangimi, contestando il fatto che l’esecutivo possa dare il via libera senza il sostegno di una maggioranza qualificata di Stati membri, come è ormai abituale. Lo scorso ottobre, il Parlamento europeo ha respinto una proposta di regolamento comunitario che avrebbe permesso ai singoli Stati di limitare o vietare la vendita e l’utilizzo sul proprio territorio di alimenti o mangimi OGM approvati a livello Ue. La proposta dalla Commissione è stata giudicata incompatibile con le norme sul mercato unico europeo e difficile da far rispettare, senza reintrodurre controlli sulle importazioni. La proposta ricalcava quella sulla coltivazione degli OGM, entrata in vigore nell’aprile 2015 che consente ai singoli Stati di vietare la coltivazione sul proprio territorio degli OGM approvati. La differenza è che, mentre la coltivazione ha luogo sul territorio di uno Stato membro, il commercio supera le frontiere nazionali.

 

L’attuale procedura di autorizzazione degli OGM, sia per la coltivazione che per l’alimentazione umana e animale, prevede una valutazione del rischio da parte dell’Efsa. Se i risultati sono favorevoli, la Commissione presenta agli Stati membri un progetto di decisione, che richiede una maggioranza qualificata, a favore o contro. In assenza di una maggioranza qualificata, come sinora è accaduto, la decisione viene rimessa alla Commissione, che rilascia l’autorizzazione. A questo punto, i singoli Stati possono vietare la coltivazione sul proprio territorio, mentre non possono impedire la vendita e l’utilizzo di alimenti e mangimi contenenti ingredienti geneticamente modificati.

 

 

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ezio
ezio
22 Febbraio 2016 11:15

“Gli eurodeputati hanno anche criticato nuovamente la procedura UE di autorizzazione degli OGM in alimenti e mangimi, contestando il fatto che l’esecutivo possa dare il via libera senza il sostegno di una maggioranza qualificata di Stati membri, come è ormai abituale”
Sono esterrefatto dopo questa ennesima conferma che la Commissione Europea si comporta come una scheggia impazzita del sistema comunitario.
Non solo nei metodi, ma soprattutto nel merito delle questioni più importanti e decisionali dell’esecutivo, non si capisce chi rappresentano ed a chi rendano conto questi inutili e dannosi burocrati.
In tema di immigrazione e confini comunitari, investimenti infrastrutturali, finanza ed economia reale, strategie industriali e commerciali, politiche agricole ed alimentari, difesa e rapporti esteri, ecc… non ricordo una decisione condivisibile e produttiva di un ben che minimo buon risultato.
Sarò anche personalmente pessimista, ma credo che gran parte della popolazione europea sia delusa da questo andazzo negativo e desideri un decisivo cambiamento di rotta, o sostituzione dei vertici di questa istituzione inefficace ed inefficiente.

marco
marco
22 Febbraio 2016 11:28

e quindi si arriva all’assurdo ……. che ci arrivano lo stesso nel piatto…e non possiamo nemmeno saperlo!!
“poi dicono” che gli antieuropeisti aumentano …….. certe volte sembra l’unica soluzione
“la convivenza” di nazioni con culture profondamente diverse, stili di vita e accettazione “di certe scoperte scentifiche” è una ardua impresa da compiere ma poi alla fine ……a chi giova?
all’omologazione ,alla standardizzazione, alle entità che gestiscono “grosse mole di dati”…

luigi
luigi
24 Febbraio 2016 15:48

è sicuramente un problema da affrontare al più presto e risolvere, perché in questo modo fanno man bassa le mazzette di chi ha troppi interessi privati!!!