Campbell, l’azienda produttrice di minestre in lattina, diventata famosa in tutto il mondo grazie all’arte di Andy Warhol, ha preso posizione a favore dell’obbligo dell’indicazione in etichetta della presenza di Ogm nei prodotti alimentari. La società ha deciso di ritirare il proprio appoggio a tutti gruppi che osteggiano questa proposta . Campbell chiede una norma di etichettatura unica, decisa a livello federale, e contesta la prospettiva di molteplici e differenti regole nei singoli Stati. Una norma unica dovrebbe regolamentare anche le dichiarazioni di assenza degli Ogm nei prodotti.
La presa di posizione di Campbell è stata assunta in vista dell’entrata in vigore, il 1° luglio, della legge del Vermont, che sarà il primo Stato in cui gli alimenti contenenti ingredienti geneticamente modificati, in quantità superiore allo 0,9% rispetto al peso, dovranno indicare sull’etichetta la presenza e non potranno definirsi “naturali”. Nel comunicato in cui annuncia la nuova posizione, Campbell mostra anche come sarà l’etichetta dei prodotti in vendita nel Vermont e ribadisce di ritenere gli Ogm sicuri, positivi per l’agricoltura e nutrizionalmente uguali agli ingredienti tradizionali. L’etichetta preparata per il Vermont recita: “Parzialmente prodotto con ingegneria genetica. Per informazioni sugli ingredienti Ogm visita WhatsinMyFood.com”.
se mi è concesso, da quanto letto su siti internet americani, Campbell’s si è impegnata a concretizzare questo suo proposito entro 18 mesi ed è la prima compagnia americana, tra coloro che sono associate alla Grocery Manufacturers Association (GMA), ad abbandonare le armi sin qui usate contro le crescenti richieste del popolo dei consumatori per l’etichettatura dei cibi contenenti OGM. spero vivamente sia la prima di una rapida sequenza di altre “redenti”…