Nella settimana n°48 del 2013 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi sono state 67 (14 quelle inviate dal Ministero della salute italiano).
L’elenco comprende tre allerta: conteggio troppo elevato di Escherichia coli in vongole vive (Venus verrucosa) dalla Grecia; anacardi non dichiarati in salsa di pesto (verde) italiano (distribuito in Gran Bretagna e in Italia); conteggio troppo elevato di Escherichia coli in vongole vive (Venus verrucosa) dalla Croazia.
Nella lista dei lotti respinti alle frontiere e/o delle informative sui prodotti diffusi che non implicano un intervento urgente troviamo: migrazione di nichel da caffettiere in acciaio inossidabile indiane; pesticida (triazofos) in peperoncini (Capsicum frutescens) dal Bangladesh; trattamento non autorizzato al monossido di carbonio su filetti di tonno pinna gialla (Thunnus albacares) francese; migrazione di cromo e manganese da utensili da cucina cinesi; livello troppo elevato di migrazione globale dai guanti in lattice/nitrile dalla Malesia; livello troppo elevato di migrazione globale da bicchieri di plastica cinesi.
E ancora: migrazione di cromo, manganese e livello troppo alto di migrazione globale dal coltelli in acciaio dal Brasile; trattamento non autorizzato al monossido di carbonio su tonno spagnolo; migrazione di formaldeide e di melamina da set di stoviglie in melamina cinesi; trattamento non autorizzato al monossido di carbonio su filetti di tonno pinna gialla (Thunnus albacares) dalla Spagna; eccesso di cadmio in farina di pesce proveniente da Argentina, via Lituania, destinata a mangime.
Questa settimana tra le segnalazioni di esportazioni italiane in altri Paesi e ritirate dal mercato la Slovenia segnala la presenza di mercurio in integratore alimentare indiano, via Italia; la Francia segnala Listeria monocytogenes in speck refrigerato; la Danimarca segnala Campylobacter jejuni in lattuga cinese; l’Austria segnala presenza di Salmonella Senftenberg, Salmonella Tennessee, Salmonella Montevideo e Salmonella Oranienburg in farina di soia destinata a mangime.
Ogni anno centinaia di prodotti vengono ritirati dal commercio perché contengono corpi estranei, perché sono contaminati da batteri patogeni, perché ci sono degli errori nelle etichette, oppure le date di scadenza sono inesatte. I consumatori però raramente vengono informati, anche se si tratta di alimenti in grado di nuocere alla salute. Il Fatto Alimentare ha lanciato una petizione on line su Change.org per invitare il Ministero della salute e le catene dei supermercati a pubblicare la lista e le foto dei prodotti alimentari pericolosi ritirati dagli scaffali. Firma anche tu, clicca qui.
Valeria Nardi
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Meno male che ci sono i Carabinieri dei NAS. Se aspettassimo i Servizi per l’alimentazione delle ASL staremmo freschi. Io sono di Parma.