C’è la crisi e quando si fa la spesa alcuni preferiscono comprare confezioni piccole, per spendere meno o per limitare gli sprechi. Bisogna però fare attenzione ai prezzi. Le piccole confezioni possono risultare poco convenienti, soprattutto quando si tratta di alimenti non deperibili che si consumano regolarmente.
La denuncia di Altroconsumo
La denuncia arriva dalla rivista Altroconsumo, che ha dedicato un articolo alle minidosi: arrivando alla conclusione che comprare confezioni piccole spesso vuol dire pagare di più, oltre ad aumentare la quantità di imballaggio da smaltire. Il mensile propone qualche esempio significativo. Il Parmigiano Reggiano Parmareggio invecchiato 30 mesi può costare 23 euro /Kg (nella confezione da mezzo chilo) e 32,9 euro/Kg il formaggio nello stick da 100 grammi. Il gelato Viennetta Algida in porzione monodose da 64 grammi costa 24,22 euro/Kg, mentre il listino scende a 5,28 euro nella classica confezione da 320 grammi.
Abbiamo deciso di approfondire la questione, utilizzando il listino prezzi di due supermercati on line, CRAI ed Esselunga (che nella tabella abbiamo indicato rispettivamente con le lettere C ed E). Spesso però è difficile fare confronti perché molti prodotti – insaccati, biscotti, scatolame – vengono proposti in versioni leggermente differenziate, forse per rendere più difficile la comparazione, visto che il più delle volte i formati grandi consentono un risparmio sensibile. Anche nel caso delle bibite si registrano grosse differenze. Il bicchierino monodose di Estathé Ferrero – venduto in confezione multipla da tre pezzi – costa il 130% in più rispetto alla bottiglia da un litro e mezzo dello stesso prodotto.
Confezioni mini, prezzi (al kg) maxi
Le differenze diventano macroscopiche quando si parla di monodosi: il prezzo al chilo del Burro Lurpak salato in porzioni da 10 grammi, è quasi doppio rispetto al prezzo del panetto da 250 grammi. Rimanendo in tema di latticini anche i classici vasetti di yogurt da 125 grammi, venduti in coppia, possono costare dal 25 al 50 % in più rispetto al barattolo da mezzo chilo. Ci sono poi prodotti in cui si nota una certa variabilità di listino tra diverse marche, come salumi o scatolame: le scatolette da 120 grammi di Tonno Esselunga vendute in confezioni multipla da tre pezzi costano il 30% di più rispetto alle scatolette da 160 grammi sempre in confezione multipla da quattro, mentre curiosamente la confezione 3×80 grammi di tonno Nostromo è più conveniente rispetto alla lattina da 300 grammi.
Per questo motivo quando si compra è opportuno verificare il prezzo al chilo o al litro, senza farsi ingannare dal prezzo indicato sulla confezione, valutando bene le proprie abitudini di consumo. Se si tratta di un prodotto usato in modo saltuario può valere la pena scegliere una confezione piccola per ridurre lo spreco. In caso contrario, la taglia più grande è spesso più conveniente. Resta comunque valido il consiglio di osservare con molta attenzione gli sconti e le offerte speciali , che possono rendere un prodotto davvero conveniente a prescindere dalla confezione.
Per quanto riguarda gli alimenti nel “formato scorta”, in alcuni casi il risparmio è modesto. Da Esselunga per esempio la pasta Barilla in confezione da 500 grammi costa 1,58 al chilo mentre la confezione da un chilo arriva a 1,49.
Nella tabella abbiamo evidenziato in verde la confezione più conveniente a parità di prodotto.
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Foto: Photos.com, Prontospesa.it, Esselungaacasa.it
giornalista scientifica