In estate si guardano con più attenzione i prodotti pronti facili da mangiare come Fruttime, il nuovo snack lanciato da Noberasco, presentato come la “frutta al cubo”. Si tratta di cubetti di prugne, albicocche, pere o frutti rossi disidratati, confezionati in doypack (termine inglese usato per indicare il sacchetto richiudibile).
Il formato è davvero piccolo, 30 grammi che convertiti in frutta fresca equivalgono a quattro albicocche, quattro prugne, oppure a due pere, e per i frutti rossi a un mix di cinque fragole, dieci mirtilli rossi e cinque neri. L’altra curiosità è che Fruttime o viene esposto nel reparto ortofrutta.
Osservando con attenzione il prodotto si scopre che la frutta nel sacchetto ha un aspetto morbido, non ha conservanti (tranne le due varianti alla pera e all’albicocca corrette con anidride solforosa dichiarata in etichetta come antiossidante), non contiene zuccheri aggiunti e coloranti.
Siamo di fronte a uno snack pensato per una mini pausa sul lavoro o come merenda a base di frutta, che si presenta con un’immagine molto salutistica e accattivante. L’aspetto è quello di uno snack disidratato e pressato a forma di cubetti, un po’ come le caramelle.
La perplessità maggiore riguarda il prezzo: una confezione costa quasi 2 euro e apparentemente si tratta di un importo ccettabile, ma facendo qualche calcolo si scopre che lo snack costa 66,00 euro/kg! L’apporto calorico dipende dalla quantità di zuccheri presente nella frutta di partenza. I valori passano dalle 58 kcal per una confezione di cubetti di prugna alle 98 kcal per i cubetti a base di frutti rossi.
L’ultima segnalazione riguarda le immagini sulla confezione che non corrispondono a quelle reali. Aprendo il sacchetto si nota un colore meno vivace e anche una forma meno delineata.
Valeria Torazza
© Riproduzione riservata
Foto: noberasco.it
analisi di mercato
Provate e, oltre al prezzo esagerato, non sono un granché al palato. Ha anche poco senso lanciarle in estate quando in ogni dove si trova frutta fresca a prezzi decisamente più abbordabili 🙂
Sarebbe interessante fare un confronto con i prodotti Melinda e i dadini N.A. http://www.ilfattoalimentare.it/i-dadini-n-a-sono-dolcissimi-snack-di-mele-che-non-sostituscono-la-frutta.html
Ma la frutta concentrata non è considarata un dolcificante ad alto contenuto di zuccheri?
Dalla tabella nutrizionale si evidenzia un contenuto di zuccheri compreso tra 30% ad oltre il 60%.
Perché in questo caso si parla di assenza di zuccheri aggiunti, mentre un poco di concentrato di mela nelle confetture e succhi, è considerato zucchero aggiunto, sanzionato per pubblicità ingannevole?
la tabella nutrizionale è carente : infatti non comprende le vitamine e i sali minerali (solo il sodio), sarebbe interessante sapere il contenuto in Potassio e le vitamine rimaste dopo il processo di disidratazione. Direi che l’utilizzo più importante del prodotto sia negli sportivi, in aggiunta e/o sostituzione delle matodestrine