
“Non consumate integratori alimentari a base di Garcinia cambogia.” È l’allarme lanciato pochi giorni fa, il 5 marzo, dall’Agenzia nazionale francese per la sicurezza alimentare, ambientale e del lavoro (ANSES) in seguito a un caso mortale di epatite fulminante e diverse altre segnalazioni di effetti collaterali gravi. La Garcinia cambogia è (o è stato) un ingrediente presente in decine di integratori per la perdita di peso, compresi quelli a marchio Herbalife e Kilocal, per le supposte proprietà dimagranti dell’acido idrossicitrico (HCA) presente nel frutto della pianta.
Gli effetti indesiderati degli integratori con Garcinia
Dopo il caso mortale, che si è verificato nel 2019, l’ANSES ha avviato un’analisi degli effetti collaterali di questi integratori segnalati ai sistemi di vigilanza francesi, europei e nordamericani e nella letteratura scientifica. Solo in Francia, la ricerca ha identificato 38 casi di danni epatici, effetti psichiatrici, pancreatiti, problemi cardiaci e danni ai muscoli (rabdomiolisi) tra il 2009 e il 2024, ma altre decine di effetti indesiderati si sono verificati in tutto il mondo. In Italia, per esempio, il sistema di sorveglianza nazionale ha segnalato una ventina di casi tra il 2002 e il 2019, soprattutto a carico di fegato e cuore.

Molte delle persone che hanno segnalato effetti indesiderati avevano patologie pregresse (disturbi psichiatrici, pancreatite, epatite, diabete, obesità e ipertensione) o erano in trattamento con farmaci antiretrovirali, antidepressivi e altri medicinali che influenzano la funzione del fegato: per esempio, ricercatori e ricercatrici dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Università Sapienza di Roma hanno indagato le interazioni tra Garcina e Montelukast, un farmaco antiasmatico. Tuttavia, anche consumatrici e consumatori senza storia medica sono andate incontro a effetti collaterali gravi, come pancreatite ed epatite.
Integratori da evitare, secondo l’ANSES
Per questo motivo l’ANSES sconsiglia il consumo di prodotti a base di Garcinia cambogia a tutta la popolazione, tanto più che l’efficacia di questi preparati non è dimostrata e i claim salutistici legati al controllo del peso, la riduzione dell’accumulo di grassi e della sensazione di fame sono ancora in attesa di valutazione da parte dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), che sta attualmente esaminando i rischi associati all’assunzione di acido idrossicitrico. Questa valutazione potrebbe portare a limitare o vietare l’uso di Garcinia cambogia negli integratori.

In Italia, a seguito delle segnalazioni di effetti avversi, il Ministero della Salute ha richiesto di inserire, entro il 31 dicembre 2021, sulle etichette degli integratori con Garcinia cambogia la dicitura “AVVERTENZA IMPORTANTE: qualora a seguito dell’uso del prodotto insorgano dei disturbi, a carico ad esempio della funzione epatica o del sistema nervoso centrale, interrompere l’assunzione e sentire il parere del medico”.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Dieta uguale mangiare meno. Comunque chiedere prima al medico. Non c’è altro.
É da parecchi anni che quel prodotto Herbalife non è in commercio. Correggete l’informazione
Grazie per l’informazione, abbiamo specificato nell’articolo che il prodotto non è più in commercio. Abbiamo incluso l’integratore di Herbalife nell’articolo perché era tra quelli nominati nell’analisi dell’ANSES come collegato a uno dei casi di effetti collaterali gravi segnalati in Italia.
