Mano porge una ciotola di cibo per cani a un cane di piccola taglia; concept: pet food

Nel Regno Unito, a Londra, dal sette febbraio è possibile acquistare bocconcini di pollo per gli animali domestici molto particolari, perché ottenuti da un mix di carne di pollo coltivata e vegetali. Dopo l’autorizzazione da parte della Food Standard Agency (FSA), arrivata la scorsa estate, l’azienda Meatly ha iniziato la commercializzazione nel negozio di Bedford delle prime 750 confezioni di bocconcini Chick Bites, da 50 grammi l’una, in collaborazione con delle più grandi catene specializzate, la Pets at Home, che possiede 750 punti vendita. Il costo è di 3,49 sterline (poco più di quattro euro, circa tre volte quello degli analoghi prodotti tradizionali). Un altro prodotto che potrebbe presto arrivare, un patè, potrebbe costare meno: circa una sterlina per scatole da 150 grammi.

L’arrivo sul mercato europeo, anche se non comunitario, è una data importante, perché per la prima volta un alimento proveniente da agricoltura cellulare raggiunge il grande pubblico. Lo scopo è molto chiaro: contribuire a diminuire il numero di animali allevati per fornire carne per gli animali domestici, perché questi “consumano” tra il 20 e il 30% dell’intera produzione di carne, con numeri in costante crescita.

Come si ottiene la carne di pollo?

Anche se non sono stati resi noti i particolari, la produzione di grandi quantità di carne di pollo parte da un solo uovo che, teoricamente, potrebbe fornire tutta la carne che si desidera produrre. A esso si aggiungono opportuni mezzi di coltura ricchi di nutrienti, ma che non prevedono né ormoni né farmaci. La miscela viene poi posta in grandi fermentatori di acciaio, che entro poche settimane, in condizioni di acidità e temperatura controllate, forniscono la polpa usata per i bocconcini.

La carne è così ricca di vitamine, minerali, proteine, aminoacidi essenziali, acidi grassi e tutto ciò che serve per un’alimentazione bilanciata dei pet, e per un sapore gradito. Nei test effettuati su una trentina di cani di 14 razze, del resto, si sono visti metà degli animali coinvolti leccare la ciotola con gusto, mentre i proprietari, in tre quarti dei casi, hanno affermato di aver visto il cane mangiare più volentieri rispetto al pasto solito.

Cane mangia crocchette da una ciotola accanto a un gatto che lo guarda. carne di pollo
La produzione di grandi quantità di carne di pollo parte da un solo uovo

La reazione del mercato

La vendita dei Chick Bites rappresenta anche un test: si vuole capire quale sarà la reazione dei proprietari di cani. La speranza è quella che una parte non irrilevante di loro sia disposta a spendere più del solito per contribuire a ridurre la richiesta di carne di allevamento, in attesa che i prezzi della produzione scendano, come stanno continuando a fare di mese in mese. Nel Regno Unito, secondo il sito Green Queen ai pet è destinato il 22% di tutta quella prodotta da allevamenti.

Il dato non stupisce se si pensa che i labrador, cani tra i più amati dagli inglesi, mangiano il 60% di carne in più rispetto ai loro padroni, e che i bambini inglesi, in quello stesso anno, ne mangiano di meno. Sempre in un anno, 70.000 tonnellate di carne finiscono nelle scatole e nelle confezioni dedicate ai pet.

Il sondaggio

Ma i proprietari iniziano a essere più consapevoli dell’impatto ambientale del proprio animale, e a essere disposti a modificare qualcosa per diminuirlo. Secondo un sondaggio internazionale, il 51% di essi ha cambiato marchio in seguito a preoccupazioni sull’impatto dei prodotti abbandonati, valore che sale al 56% tra i millennials e al 58% tra la generazione Z. Inoltre, i 58% dei clienti cambia facilmente marchio a seconda della sostenibilità di quanto proposto, quando si tratta dei suoi pet, e il 54% accetta senza problemi di pagare qualcosa in più, a fronte di una maggiore sostenibilità. La tendenza, inoltre, è in crescita: nel 2024 il numero di coloro che si sono dichiarati disposti a spendere di più è stato del 36% più alto rispetto a quello medio dei tre anni precedenti.

Nei progetti di Meatly ci sono espansioni nel mercato britannico e in quello europeo nei prossimi tre-cinque anni, precedute da altre iniziative simili a quella lanciata a Londra, con lo scopo di far conoscere i prodotti. L’azienda, inoltre, sta conducendo gli ultimi studi sui gatti, per arrivare presto a vendere prodotti specifici anche per loro.

I competitor

Nel prossimo futuro, Meatly dovrà probabilmente vedersela con diversi competitor, perché altre aziende stanno seguendo le sue tracce, grazie anche al fatto che i protocolli della FSA ormai sono stati messi a punto, e si sa che cosa bisogna produrre per avere il via libera, e che in Europa queste carni seguono percorso specifici, diversi da quelli delle carni destinate al consumo umano.

Tra quelle più avanti vi sono l’austriaca BioCraft Pet Nutrition, le statunitensi Marina Cat (specializzata in carne di pesce per gatti) e Wild Earth e la cèca Bene Meat, la prima ad aver depositato la richiesta nell’apposito EU Feed Materials Register. In Italia il mercato del cibo per pet ha superato i tre miliardi di euro, e continua a crescere.

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