Il Ministero della Salute ha diffuso il richiamo da parte del produttore di un lotto di zenzero in polvere (ginger powder) a marchio Alì Babà. La ragione indicata sull’avviso di richiamo per rischio chimico è la possibile presenza oltre i limiti massimi previsti di alcuni idrocarburi policiclici aromatici: ALTO BENZO(A)PIRENE e alla SOMMA di IPA (benzo(a)pirene, benzo(a)antracene, benzo(b)fluorantene e crisene).
Il prodotto in questione è venduto in confezioni da 100 e 400 grammi, con lo stesso numero di lotto 03-05-2025 che corrisponde anche al termine minimo di conservazione (TMC).
Il prodotto è commercializzato dall’azienda Fresh Tropical Srl By Jawad, mentre l’azienda Shandong Yiping Agro ha prodotto lo zenzero in polvere richiamato. Ne richiamo del Ministero non sono presenti altri dettagli identificativi delle aziende nominate.
A scopo precauzionale, l’azienda raccomanda dunque di non consumare lo zenzero in polvere con il TMC e il numero di lotto sopra indicati. Le consumatrici e i consumatori eventualmente in possesso del prodotto richiamato possono restituirlo al punto vendita d’acquisto.
Dal primo gennaio 2024 Il Fatto Alimentare ha segnalato 215 richiami, per un totale di 554 prodotti. Clicca qui per vedere tutti gli avvisi di richiamo, i ritiri e le revoche.
© Riproduzione riservata Foto: AdobeStock (copertina), Ministero della Salute
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Mi chiedo se ci sia un rischio anche nel consumare miscele di spezie (garam masala) della stessa marca contenenti lo stesso prodotto, seppure in proporzione minore.
In teoria quando si fa il richiamo, si va a ritroso e la tracciabilità dovrebbe permettere di identificare tutti i prodotti e tutti i lotti coinvolti. Certo è che più è lunga la filiera più questa analisi può essere complicata.